“AUT – Fare e disfare l’autonomia” è un mazzo di carte per tutte le età, con 15 domande e 15 illustrazioni originali che invitano a ripensare cosa sia davvero l’autonomia, disponibile per il prestito in oltre 80 biblioteche del milanese – I particolari sul progetto

Che cos’è davvero l’autonomia?  Un mazzo di carte invita a cercare nuove risposte, con 15 domande e 15 illustrazioni originali dell’artista Carol Rollo rivolte a tutte le età. Si chiama AUT – Fare e disfare l’autonomia ed è stato ideato da Codici all’interno delle azioni di sensibilizzazione e formazione promosse dalla Città Metropolitana di Milano nell’ambito del progetto antitratta Derive e Approdi, coordinato dal Comune del capoluogo lombardo.

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Il mazzo sarà presentato al pubblico – e si potrà provare – venerdì 6 e sabato 7 giugno alla Biblioteca Calvairate.

Dal 6 giugno sarà inoltre disponibile per il prestito in oltre 80 biblioteche del Comune di Milano e della rete sud-ovest gestita da Fondazione Per Leggere, o scaricabile in formato digitale da stampare.

AUT, come si spiega nella presentazione, è pensato principalmente per il confronto in gruppo, ma può essere usato anche come strumento di riflessione personale. “Ogni carta offre uno spunto per far emergere le tante forme che l’autonomia può assumere nei diversi momenti della vita. Non più solo come responsabilità individuale, ma anche come qualcosa che si costruisce insieme: sapere a chi rivolgersi, dove trovare risorse, costruire legami di fiducia nella comunità”.

Le 15 domande – come Quando ti succede una cosa bellissima, a chi la racconti? o Qual è stata una richiesta d’aiuto difficile da fare? – stimolano la riflessione su esperienze e relazioni. “Le 15 illustrazioni introducono archetipi visivi che richiamano emozioni e situazioni, lasciando spazio a interpretazioni diverse”.

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L’obiettivo è mettere in discussione una visione rigida e univoca dell’autonomia”, spiega Cristina Cavallo, ricercatrice sociale di Codici coinvolta nello sviluppo del progetto. “Una visione che può diventare un peso, soprattutto per chi vive situazioni di vulnerabilità, come le persone inserite nei percorsi di accoglienza e accompagnamento all’autonomia del progetto Derive e Approdi. Ci piacerebbe che AUT aprisse uno spazio per parlare di desideri. Ma anche di bisogni e incertezze: tutto ciò che fa parte di un cammino di crescita. Può essere molto utile nei contesti educativi e sociali, dalle scuole ai centri giovanili, e grazie alle illustrazioni può coinvolgere ogni età e chi non ha confidenza con la lingua scritta”.

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AUT è uno strumento prezioso per favorire il dialogo e la riflessione sull’autonomia, soprattutto nei contesti più fragili. Con questo mazzo di carte vogliamo restituire valore alle relazioni, alla condivisione e alla costruzione di comunità solidali. È un invito a riconoscere che nessuno cresce davvero da solo. In un territorio metropolitano complesso come il nostro, pensare l’autonomia significa anche immaginare reti di sostegno capaci di includere e valorizzare ogni percorso individuale”, commenta Diana De Marchi, consigliera delegata al Lavoro e Politiche Sociali della Città Metropolitana di Milano.

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Dall’esperienza alle carte

AUT nasce a partire da una serie di laboratori che, tra il 2024 e il 2025, hanno coinvolto operatori e operatrici del sistema antitratta e giovani del territorio. Le emozioni e le esperienze emerse negli incontri sul concetto di autonomia hanno ispirato le domande elaborate dal team di Codici e le illustrazioni del mazzo, realizzate da Carol Rollo.

Illustratrice specializzata in campo editoriale e premiata da importanti Annual internazionali, “Rollo ha costruito un linguaggio visivo simbolico ma accessibile caratterizzato da quattro colori scelti per la stampa in risograph: rosso, azzurro, dorato e nero”.

Così Rollo racconta il processo creativo: “Mi sono lasciata guidare dai materiali raccolti nei laboratori, cercando di costruire immagini che tenessero insieme l’intimità dei vissuti e la dimensione sociale dell’autonomia. Ogni illustrazione rappresenta un equilibrio diverso: tra chiusura e apertura, dipendenza e relazione. Piccoli mondi che si richiamano tra loro. In alcuni casi ho creato archetipi nuovi, simboli che potessero rappresentare sfumature dell’autonomia che non avevano ancora una forma. Anche i colori sono diventati un linguaggio: li ho scelti per evocare emozioni diverse, dalla concretezza della terra alla leggerezza dell’immaginazione”.

 

Fotografia header: Le carte del progetto nella foto di Luca Meola

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