Il 19 aprile l’Università Cattolica di Milano conferirà la laurea honoris causa in Lettere al professor Jean-François Gilmon, uno dei più importanti bibliografi e specialisti del libro a stampa del XVI secolo – I dettagli

Il 19 aprile, presso l’Università Cattolica di Milano, il Rettore Franco Anelli conferirà la laurea honoris causa in Lettere al professor Jean-François Gilmont, dell’Accademia Reale del Belgio. La cerimonia ufficiale avrà inizio alle ore 11.

Gilmont, bibliotecario e docente presso l’Université Catholique de Louvain (Louvain-la-Neuve, Belgio), è noto a livello internazionale come uno dei più importanti bibliografi e specialisti del libro a stampa del XVI secolo. È conosciuto in tutto il mondo come studioso di spessore, specialmente nel settore dell’editoria della Riforma protestante, in particolare nella Ginevra di Calvino.

I suoi scritti sono tradotti in numerose lingue e a lui si deve uno dei più fortunati manuali europei di storia del libro e della lettura, sul quale si sono formati molti studenti e bibliotecari, anche italiani.

Come sottolinea un comunicato, “nella sua vita Gilmont ha saputo lavorare alla valorizzazione del patrimonio culturale del passato, applicandovi intelligenza e critica. Pioniere nell’applicazione dell’informatica nelle discipline umanistiche, egli ha saputo essere ponte fra tradizioni di studi diverse dimostrando serietà e rigore, ma allo stesso tempo una non comune apertura intellettuale. Il suo nome rimane indissolubilmente legato a Ginevra e, in particolare a Giovanni Calvino, di cui ha censito le edizioni cinquecentesche, ma di cui ha anche tratteggiato un profilo storico eccezionale, in numerosi contributi e in un bel libro di alcuni anni fa (Insupportable mais fascinant. Jean Calvin, ses amis, ses ennemis et les autres, Turnhout, Brepols, 2012). Gilmont è uno studioso europeo, che con sguardo aperto ha saputo cogliere il meglio della tradizione coniugandolo con le più avanzate metodologie, offrendo contributi importanti alla conoscenza del passato. Il suo magistero, la sua figura e il suo approccio al mondo del libro e al lavoro di bibliotecario sono un modello alto da proporre anche alle nuove generazioni”.

 

 

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