“Jonas e il predatore degli incubi”, libro per ragazzi di Francesco Carofiglio, racconta il seguito della saga iniziata con “Jonas e il mondo nero”. Su ilLibraio.it la riflessione dell’autore

Mi chiamo Leonardo Byron Palamides. Psichiatra, Psicoanalista, Studioso delle scienze occulte, Investigatore del sogno e delle illusioni. Ho vissuto molte vite, e forse nessuna. Entro negli incubi delle persone, le accompagno, le aiuto a guarire.

Quando mi guardo allo specchio, prendo nota di ogni segno sul viso, cominciano a essere molti. A volte mi chiedo se quello specchio dica la verità, non so quanti anni ho davvero. A forza di entrare nei sogni delle persone mi sembra che quello che vedo, e quello che immagino, si confondano. Come se non ci fosse un confine. Dentro quello specchio, probabilmente, succedono cose che ancora non sappiamo definire. Ma che forse possiamo immaginare.

Ho abitudini semplici. Mi sveglio presto al mattino e mi alleno, esercizi di forza e di equilibrio. Poi mi preparo una tazza di tè, una miscela rara che arriva dal Giappone, me la spedisce ogni anno un amico che ho conosciuto in uno dei miei viaggi. La miscela si chiama Kusanagi, lo spirito indomito del Guerriero. Il resto della giornata lo passo a studiare, a ricevere i pazienti, a fare ricerche in biblioteca. C’è molto da scoprire, ancora. C’è tutto da scoprire.

Quando ero giovane ho fatto l’illusionista, per alcuni mesi sono stato assistente del più grande escapologo della storia. Si chiamava Harry Houdini. Gli escapologi sono quei prestigiatori in grado di liberarsi dalle costrizioni fisiche, le manette, le gabbie. Oppure di fuggire dalle stanze sigillate, senza vie di fuga.

illustrazione carofiglio

Harry era capace di qualsiasi cosa. In uno dei suoi numeri più famosi si liberava dalle catene e da una camicia di forza, stando appeso per i piedi, in apnea, dentro un grande cilindro pieno d’acqua. Nessuno ha mai scoperto quale fosse il trucco. Tranne me.

Ho sempre pensato che fare l’illusionista fosse la mia strada, poi è successo qualcosa. E la mia vita è cambiata. Ma è acqua passata ormai. Oggi penso che il mio lavoro, tutti questi anni di studi, tutti i viaggi, le conoscenze, le letture, le scoperte, mi abbiano portato al punto di partenza. In fondo quello che faccio che cos’è se non aiutare qualcuno a liberarsi da una costrizione, da una gabbia, e cercare una via di fuga?

I sogni ci parlano attraverso il linguaggio misterioso dell’anima. Qualsiasi cosa essa sia. Spesso ci conducono in luoghi inquietanti, ci fanno assistere a cose che mai avremmo voluto vedere, ad avvenimenti che provocano grandi turbamenti. Le visioni notturne ci consentono di vivere esperienze straordinarie, di esplorare mondi sconosciuti. Noi non conosciamo quasi nulla della nostra mente e delle sue potenzialità. Nessuno sa dove sia il confine tra il mondo presente e quello immaginato. E se questo confine esiste davvero.

Ma i sogni non servono solo ad alimentare le nostre paure, sono anche dei segnali di allarme. E spesso ci vengono in aiuto. Talvolta i sogni liberano quello che normalmente, di giorno, teniamo sotto controllo. E a volte ci offrono una possibilità. Io entro nei sogni della gente per cercare quella possibilità.

Un giorno ha bussato alla mia porta un ragazzo. Ho capito subito che c’era qualcosa. Dietro un’apparenza normale si nascondeva un mistero, potente e terribile. L’ho fatto entrare, abbiamo parlato, è tornato a trovarmi. Mi ha raccontato i suoi incubi.

Ogni volta, mentre lo ascoltavo, mi sembrava di sentire due voci, e una di quelle arrivava da un mondo cupo, lontano. Un mondo invisibile di angoscia, terrore e oscurità. Un mondo nero.

A un certo punto ho capito che era arrivato il momento. Che bisognava armarsi e partire. Ed entrare nel più terribile degli incubi.

Quel ragazzo legge molto, colleziona coleotteri e vede cose che gli altri non vedono. Quel ragazzo si chiama Jonas Dearson.

jonas e il predatore degli incubi francesco carofiglio

IL LIBRO E L’AUTOREJonas e il predatore degli incubi, libro per ragazzi dai 12 anni in su, racconta il seguito della saga iniziata con Jonas e il mondo nero (Piemme, 2018), un’avventura che si posiziona tra il mondo magico di Neil Gaiman e le atmosfere inquietanti di Stanger Things. È arrivata l’estate e Jonas sta per compiere tredici anni. La sua vita procede apparentemente tranquilla, se si escludono gli incubi inquietanti che a volte lo afferrano e lo trascinano in un mondo oscuro. Così quando, forse per caso, incontra Leonardo Byron Palamidès, “investigatore del sogno e delle illusioni”, decide con il suo aiuto di indagare sul senso delle sue terribili visioni.
E poi, un giorno, il suo amico Tommy sparisce. Tutto precipita e Jonas capisce che spetta a lui ritrovarlo, anche a costo di dover affrontare le forze oscure. Il viaggio che lo aspetta lo porterà ai confini dell’Impensabile, alla scoperta di se stesso, delle sue paure, e di quel territorio che si apre davanti a noi quando, irrimediabilmente, ci accorgiamo che l’infanzia è finita.

Francesco Carofiglio, scrittore, architetto, illustratore e regista, è nato a Bari. Oltre a L’estate del cane neroRitorno nella valle degli angeli Radiopirata (tutti usciti per Marsilio), ha pubblicato per BUR il romanzo With or without you e per Rizzoli, in coppia con il fratello Gianrico, nel 2007 il graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Premio internazionale Nino Martoglio) e nel 2014 La casa nel bosco. Per Piemme ha scritto Wok (2013), Voglio vivere una volta sola (2014) e Una specie di felicità (Premio Maratea 2016), Il maestro (2017), L’estate dell’incanto (Premio Selezione Bancarella 2020).

Fotografia header: Francesco Carofiglio - GettyImages 10-06-2020

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