Il Veneto fa da sfondo a “I morticani”, il nuovo romanzo di Francesco Maino, che nel 2014 aveva esordito con il premiato “Cartongesso”
Il Veneto fa da sfondo a I morticani, la nuova uscita di Francesco Maino per Italo Svevo Edizioni. O meglio, il Veenetken, un piccolo stato governato dall’indiscusso Imperatore delle Costolette…
L’autore, nato nel 1972 a Motta di Livenza, oggi risiede a San Donà di Piave e fa l’avvocato penalista a Venezia. Il suo esordio del 2014, Cartongesso, si era aggiudicato il Premio Calvino l’anno prima.
I morticani è una rivisitazione e un’attualizzazione del mito greco che presenta tutti i personaggi del dramma. Lettrici e lettori sono scaraventati nell’incubo grottesco di Alfonso Della Marca, “avvocatino” e scrittore d’occasione, che in preda a una crisi maniacale racconta la sua versione dei fatti: così Apollo è Luca Apolloni, che di mestiere ripara persiane, Admeto e Alcesti diventano Adamo D’Elia e Maria Marcella Toffoletto, entrambi magistrati, Eracle è Bassetti d’Eraclio Jr. che si ribella al volere paterno.
Ma non c’è un lieto fine come da tradizione: qui è il tragicomico a trionfare, e non potrebbe essere altrimenti. Confermando una spiccata inventiva, Maino plasma narrazione e lingua come fossero un tutt’uno, dando vita a un romanzo corale che diventa spaccato di una terra dai mille paradossi e dalle mille contraddizioni.
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