Anche se non sono molte le fonti sul celebre pittore olandese Jan Vermeer (1632-1675), numerosi sono i testi che nel corso del tempo hanno provato a raccontare la sua vita e la sua produzione artistica: dai saggi ai dossier, fino ad arrivare ai graphic novel e ai romanzi, ecco quindi una selezione letteraria per chi vuole conoscere più da vicino il creatore de “La ragazza con l’orecchino di perla”…

Nato nella cittadina di Delft nel 1632, Jan Vermeer (il cui nome completo è Johannes van der Meer) è uno dei pittori del Secolo d’oro olandese più conosciuti a livello internazionale, un maestro nella gestione delle luci e nella scelta dei colori, del quale però abbiamo poche notizie rispetto a tanti artisti a lui contemporanei.

Fortunatamente, quantomeno, sono numerosi i testi che nel corso del tempo hanno cercato di tirare le fila della sua vita e soprattutto della sua produzione: dai saggi ai dossier, fino ad arrivare ai graphic novel e ai romanzi, ecco quindi una selezione letteraria utile a chi vuole conoscere più da vicino il creatore di capolavori come La ragazza con l’orecchino di perla, La lattaia e La merlettaia

"La merlettaia", Jan Vermeer (olio su tela riportata su tavola, 1669 circa, Museo del Louvre di Parigi)

“La merlettaia”, Jan Vermeer (olio su tela riportata su tavola, 1669 circa, Museo del Louvre di Parigi)

La vita e lo stile di Jan Vermeer

Vermeer

Cominciamo da Vermeer (Giunti), un dossier d’arte curato da Claudio Pescio, giornalista e storico dell’arte specializzato proprio in quella fiamminga e olandese. Una pubblicazione agile, ricca di riproduzioni a colori e completa di un utile quadro cronologico, che ci racconta la sua vita a partire dall’infanzia, soffermandosi sul fatto che suo padre fosse un tessitore di seta e al tempo stesso un commerciante di opere d’arte, dal quale il pittore ereditò probabilmente l’attenzione nel riprodurre i tessuti (usando peraltro il costoso blu di lapislazzuli).

Jan Vermeer e l’attesa della luce

Copertina Jan Vermeer e l'attesa della luce di Chiara Lossani e Andrea Alemanno

Ma dove e con chi Jan Vermeer imparò a dipingere? Secondo alcuni il suo mentore fu Carel Fabritius, allievo di Rembrandt, ma non si sa chi fossero invece le sue modelle, perché ambientasse molti quadri nella stessa stanza, con gli stessi oggetti e le stesse persone, e soprattutto come mai fosse così lento a completare un’opera. Un insieme di misteri che prova a ricostruire Jan Vermeer e l’attesa della luce (Arka) di Chiara Lossani e Andrea Alemanno, un graphic novel pensato tanto per gli adulti quanto per i bambini dai 7 anni in su.

Vermeer tra ombre e «colmo dei lumi»

Copertina del libro Vermeer tra ombre e colmo dei lumi di Augusto Iossa Fasano

Come dicevamo, a figurare spesso nelle tele di Jan Vermeer sono le donne: si pensa che a posare per lui sia stata anche la moglie Catherina Bolnes, una nobile cattolica per sposare la quale l’artista si convertì e si trasferì in casa della suocera, che sovvenzionò i suoi lavori per la “Gilda di San Luca”, la corporazione dei pittori. E proprio alle figure femminili nei suoi quadri è dedicato il saggio Vermeer tra ombre e «colmo dei lumi» (Aracne) di Augusto Iossa Fasano, che coglie l’occasione per parlarci inoltre della loro condizione di vita nel ‘600.

Vermeer. Vita di un genio della pittura

Copertina del libro Vermeer. Vita di un genio della pittura di Anthony Bailey

Nelle sue scene pervase di luminosità, mai solenni o celebrative, i soggetti di Jan Vermeer sono colti nella loro semplicità, eppure con una profondità espressiva che ha conquistato personaggi come lo stesso Marcel Proust (1871-1922). Anthony Bailey, nel saggio Vermeer. Vita di un genio della pittura (BUR, traduzione di A. M. Cossiga), ripercorre dunque le tappe della sua esistenza, aiutandoci a penetrare il segreto di un fascino che solo in apparenza si è spento quando i debiti ebbero definitivamente la meglio sulla salute del pittore, nel 1675.

Allegoria della Pittura, Jan Vermeer (olio su tela, 1666 circa, Kunsthistorisches Museum di Vienna)

“Allegoria della Pittura”, Jan Vermeer (olio su tela, 1666 circa, Kunsthistorisches Museum di Vienna)

I libri sui quadri di Jan Vermeer

La doppia vita di Vermeer

Copertina del libro La doppia vita di Vermeer di Luigi Guarnieri

A fare da ponte fra le biografie su Jan Vermeer e le opere ispirate ai suoi quadri è Luigi Guarnieri, che ne La doppia vita di Vermeer (Oscar Mondadori) ci racconta un’incredibile truffa scoperta nel secolo scorso: Han Van Meegeren, artista olandese bistrattato dalla critica, per vendicarsi dei suoi detrattori inventò un Vermeer “religioso” che non era mai esistito, salutato dalla critica come un dipinto eccezionale e riconosciuto come un falso solo dopo la caduta del Terzo Reich, quando è stato rinvenuto nella collezione di Hermann Göring.

Il cappello di Vermeer

Copertina del libro Il cappello di Vermeer di Jan Vermeer

Ne Il cappello di Vermeer (Einaudi, traduzione di Antonio Fontanesi) di Timothy Brook si celano invece otto storie affascinanti, otto viaggi intorno al mondo intrapresi a partire da sette quadri (di cui cinque proprio di Jan Vermeer) e un piatto di ceramica del Museo di Delft. A un primo sguardo, queste opere d’arte raffigurano soltanto intimità domestiche, mentre in realtà descrivono gli avventurosi viaggi che misero in contatto l’Olanda con le terre d’Oltremare, mostrandoci l’entità degli scambi culturali e commerciali tra Oriente e Occidente.

La ragazza con l’orecchino di perla

Veniamo ora al romanzo probabilmente più famoso sui quadri di Jan Vermeer, La ragazza con l’orecchino di perla (Neri Pozza, traduzione di Luciana Pugliese) di Tracy Chevalier, ispirato al famoso dipinto il cui nome ufficiale, in realtà, è La ragazza col turbante. La vicenda è ambientata proprio a Delft, dove Vermeer assume una domestica di sedici anni che non dovrebbe intaccare gli equilibri del resto della famiglia – anche se le cose vanno diversamente e con lei il pittore inizierà a dividere complicità e sentimenti, tensione e inganni

La ragazza in blu

Copertina del libro La ragazza in blu di Susan Vreeland

E chiudiamo con La ragazza in blu (Neri Pozza, traduzione di Maria Clara Pasetti), in cui Susan Vreeland ci mette davanti a una delle opere “ignote” di Jan Vermeer: il ritratto di una ragazza vestita di blu è infatti nascosto nella cantina del riservato docente Cornelius Engelbrecht, che in un momento di inconsueta familiarità confida a un amico la verità. Era stato suo padre, un ufficiale nazista, a trafugare la tela a una famiglia ebrea, e ora eccola qui, pronta a cambiare la sua vita in una maniera che Engelbrecht può a stento immaginare.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Fotografia header: “La ragazza col turbante” (dettaglio), Jan Vermeer (olio su tela, 1665 circa, Mauritshuis dell'Aia)

Libri consigliati