Resa celebre dalle straordinarie avventure di Pippi Calzelunghe, Astrid Lindgren (1907-2002) è stata una scrittrice svedese di numerosi libri per bambini e ragazzi. Le sue opere, pensate per i più giovani, hanno la capacità di coinvolgere anche un pubblico adulto, affascinato dalla possibilità di tornare, anche solo per qualche ora, all’infanzia, quella spensierata, protagonista assoluta delle storie, costellate da personaggi stravaganti e ribelli – L’approfondimento

“Raccontami una storia su Pippi Calzelunghe”, chiede la piccola Karin alla madre Astrid, in una sera come tutte le altre. Karin ha la polmonite, deve stare a letto, e la mamma ha preso l’abitudine di raccontarle una storia ogni sera, prima che si addormenti. Eppure non le ha mai raccontato di nessuna Pippi con le calze lunghe, quel nome se lo è inventato la bambina, così su due piedi, e la madre, lungi dal tirarsi indietro davanti a un desiderio della piccola, acconsente, e comincia a raccontare, tessendo la trama della storia man mano che procede.

Non potevano sapere, madre e figlia, che le avventure di Pippi, avrebbero fatto il giro del mondo, diventando uno dei libri per bambini più letti e conosciuti del pianeta: era il 1941, Astrid Lindgren non era ancora diventata una famosa scrittrice, non aveva ancora scritto Pippi Calzelunghe (Salani, traduzione di A. Palme Larussa Savanio e D. Ziliotto).

Ma per rendere giustizia alla storia di Astrid Lindgren, del suo essere una mamma affettuosa e una fonte inesauribile di storie fantasiose per i più piccoli, bisogna fare un passo indietro e risalire alla sua infanzia, che tanto spesso si intravede, come in filigrana, nei suoi libri.

Seconda di quattro fratelli, Astrid Anna Emilia Ericsson (sposata Lindgren) nacque nel 1907 a Vimmerby, nel sud della Svezia, dove crebbe nella casa di famiglia, una fattoria nella campagna incontaminata che fa spesso capolino nei suoi racconti: l’infanzia allegra e spensierata tra le mura domestiche, con le sorelle e il fratello, è stata spesso fonte d’ispirazione per la scrittrice, che ne ritrae momenti, paesaggi e atmosfere nelle sue opere. Fin da piccola, la Lindgren dimostrò un notevole interesse per la lettura, che la portò a lavorare per un giornale locale, dove ebbe una relazione con il caporedattore, un uomo sposato, del quale rimase incinta a soli diciannove anni, una cosa che cambiò inevitabilmente la sua vita: sebbene lui si fosse offerto di prendersi cura di lei e del figlio, Astrid Lindgren rifiutò e decise di trasferirsi a Stoccolma, spostandosi a Copenhagen per dare alla luce il figlio, Lars, che dovette lasciare in affidamento a una famiglia della capitale danese, non avendo la possibilità economica di tenerlo con sé; fece però di tutto per mantenere i rapporti con il figlio, andando a trovarlo a Copenhagen ogni volta che ne aveva la possibilità, spesso trascorrendo più tempo in treno che con il bambino, il tutto lavorando incessantemente a Stoccolma per potersi permettere non solo i continui spostamenti, ma anche, un giorno, di poter portare il figlio a casa con sé: quando Lars aveva dieci anni, riuscì finalmente a riportarlo in Svezia, affidandolo dapprima ai suoi genitori e poi portandolo a Stoccolma dove, nel 1932, sposò Sture Lindgren, da cui prese il cognome con cui è nota, e dal quale ebbe una figlia, Karin. Quella stessa Karin che, con la sorprendente fantasia dei bambini, inventò il nome di Pippi Calzelunghe, che da allora in poi diventò un personaggio costante delle storie narrate in casa Lindgren.

Libri astrid lindgren pippi calzelunghe

All’epoca, Astrid Lindgren lavorava come giornalista, ma qualche anno dopo, nel 1944, quando fu costretta a letto a causa di una caduta sul ghiaccio, cominciò a scrivere le storie di Pippi, che aveva creato per i suoi bambini. Scrisse il manoscritto e lo illustrò di proprio pugno, facendone dono alla piccola Karin per il suo compleanno. L’anno seguente, il libro fu pubblicato, il primo di molti, ma fu Pippi, con le sue trecce rosse, a dare inizio alla carriera da scrittrice per bambini di Astrid Lindgren.

I libri dell’autrice svedese sono caratterizzati dalla presenza di personaggi assolutamente fuori dall’ordinario e teneramente imprevedibili: bambini stravaganti, quasi eccentrici, irriverenti nei confronti delle regole del mondo degli adulti, sempre teneramente imprevedibili e spesso pasticcioni. “Pippi Pippi Pippi, che nome fa un po’ ridere, ma voi riderete per quello che farà”, recitava la sigla della serie televisiva Pippi calzelunghe, realizzata in Svezia verso la fine degli anni ’60, ed è proprio questo aspetto ad accomunare i piccoli personaggi dei libri della Lindgren: Pippi, Martina, Greta, Kalle, Lise-Lotta, fanno ridere, ma ridere di pancia, con quella simpatia genuina, non studiata, dei sorrisoni sdentati e delle faccine innocenti davanti alle marachelle combinate.

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Pippi se ne va in giro per il mondo con un cavallo bianco di nome zietto e una scimmietta di nome Signor Nilsson, il suo papà è un famigerato bucaniere dei mari del sud e le sue scarpe sono troppo grandi per i suoi piedi, è un’inguaribile pasticciona, ma ha anche un cuore d’oro. La protagonista di Martina di Poggio di Giugno (Salani, traduzione di F. Onesti e I. Fanti), Marta detta Martina, è una bambina fantasiosa cresciuta in una casa in riva al fiume, immersa nella natura e circondata dagli animali; alla tenera età di sette anni ha già deciso di sposare Abbe, il dispettoso figlio di una famiglia vicina, che sforna biscotti dalla mattina alla sera. In Vacanze all’isola dei gabbiani (Salani, traduzione di L. Draghi) ci si imbatte in una famiglia strampalata che entra in contatto con una ancora più stravagante, il tutto nello scenario mozzafiato di una verde isola del nord della Svezia, dove società segrete, bambine amazzoni, una vecchia falegnameria e avventure in mare aperto faranno sì che le vacanze sull’isola dei gabbiani siano assolutamente indimenticabili.

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Altrettanto memorabili sono le avventure di un giovane ragazzo orfano, fuggito dell’orfanotrofio, e del cantastorie che lo prende con sé, i due protagonisti di Rasmus e il vagabondo (Salani, traduzione di A. Palme Larussa Sanvio) che, attraverso una commovente storia di avventure e affetti, toccano il cuore dei lettori di qualsiasi età. Lotta invece, protagonista di Lotta combinaguai (Mondadori, traduzione di L. Cangemi), è una piccola buffa bambina di soli quattro anni, golosa di frittelle e coccolona, ama stare all’aria aperta e, in questo sta il suo fascino, rappresenta tutta la libertà intrinseca dell’età infantile.

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Questi sono solo alcuni dei libri della Lindgren, ma non si possono non ricordare altri titoli, come I fratelli Cuordileone (Salani, traduzione di F. Onesti), Ronja. La figlia del brigante (Mondadori, traduzione di M. Fantoni Attmark) e la raccolta di racconti Greta Grintosa (Iperborea, traduzioni varie), dieci storie per dieci personaggi: Greta, che organizza il Natale per la nonna, Bertil, che si imbatte in un bambino minuscolo che vive nella tana di un topolino, Göran, che attraversa la città in volo durante la notte, Kalle, che sa farsi amico anche un toro inferocito, Lise-Lotta, sommersa di giocattoli ma in cerca di amici, tanti piccoli eroi semplicissimi e coinvolgenti, che non possono non far sorridere il lettore.

Ebbene, dopo il successo di Greta Grintosa, Iperborea pubblica Peter e Petra (traduzioni varie), una raccolta di otto teneri racconti, con personaggi che sognano di imparare a leggere e scrivere, bambole speciali germogliate da un seme e cresciute nell’orto, bambini che scappano di casa e si rifugiano nella casetta di legno del giardino e vagabondi amanti del Natale, con tutta la simpatica varietà di personaggi che caratterizza la scrittura della Lindgren.

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Nel corso degli anni, Astrid Lindgren si aggiudicò diversi premi per la sua scrittura, tra i quali il Premio Hans Christian Andersen e il Lewis Carrol Shelf Award, e quando morì, nel 2002 a Stoccolma, venne istituito il premio Astrid Lindgren Memorial Award, tra i più ambiti nel campo della letteratura per ragazzi.

Personaggio straordinario quanto quelli sgorgati dalla sua penna, Astrid Lindgren ha dato vita ad alcune delle storie più belle della letterature per l’infanzia: spensierate e divertenti, ma allo stesso tempo morali, affascinanti nella loro stravaganza e nella continua capacità di trasportare il lettore in un luogo altro, dove le convenzioni non esistono. Le battute sono irriverenti, i personaggi sbarazzini, coraggiosi e fieri, per questo motivo i suoi libri, e soprattutto i suoi piccoli eroi, hanno la capacità di affascinare non solo i bambini, ma anche gli adulti, riportandoli a un’età in cui tutto era possibile e meraviglioso.

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