Nonostante il cast eccellente di “Sei personaggi in cerca d’autore” del regista Luca De Fusco, in tournée teatrale, il Nobel Pirandello a fatica sconfina nel terzo millennio: sia teatralmente (il metateatro), sia filosoficamente (le maschere, le centomila identità, la psicoanalisi), sia eticamente…

Sostiene il regista Luca De Fusco: “Sei personaggi in cerca d’autore è forse il più importante testo teatrale del Novecento“. Ma difficilmente reggerà negli anni Duemila: pare proprio che Pirandello sia invecchiato, figlio di un secolo sofista, relativista, psicologista, nichilista, che ha ancora poco da dire.

Prodotto dai Teatri Nazionali di Napoli e Genova, e in scena al Mercadante fino al 12 novembre (con lunga tournée fino al 18 febbraio, vedi sotto*), il Sei personaggi diretto da De Fusco è uno spettacolo efficace perché rispettoso dell’autore e inefficace perché rispettoso dell’autore: purtroppo, o per fortuna, oggi Pirandello non risuona più come dovrebbe, mentre allora – anno 1921 – “anticipava l’arte concettuale, l’esistenzialismo, lo straniamento e rompeva lo schema secolare della finzione naturalistica”, spiega sempre il regista nelle note. “Questi personaggi che provengono da un altro mondo mi sono subito apparsi come gli attori di Woody Allen che escono dallo schermo”, schermo qui di un film horror o espressionista, che anticipa, per frammenti filmici, porzioni di trama.

A parte il fondale-maxischermo di un cinema d’antan, la scena è spoglia, antinaturalistica, lugubre, disegnata dalle belle luci di Gigi Saccomandi più che dagli arredi. L’ensemble dei sei personaggi come “un’ombra invade la stanza”: la luce fredda, bluastra, che li accompagna, inghiotte pian piano le calde atmosfere dell’altra compagnia, quella “vera”, che sta tentando a sua volta di allestire un’opera pirandelliana. Unico neo, nell’impeccabile geometria luminosa, è il buio perenne in platea, dove spesso gli attori si muovono, difficilmente seguiti dagli spettatori.

Sei personaggi in cerca d'autore regia Luca De Fusco foto Fabio Donato

Proprio la “contaminazione tra teatro e video” e l’adesione pedissequa alle “‘dittatoriali’ didascalie di Pirandello” rendono un buon servizio alla trama metateatrale, con quei sei che reclamano un autore, nel pieno delle prove di altri, più “veri”, interpreti: ecco, dal fondale, materializzarsi il Padre, la Madre, la Figliastra, il Giovinetto, la Bambina, Madama Pace e il Figlio, il più sofferente e insofferente proprio perché è “un personaggio drammaticamente incompleto”. Che il metateatro sia un gioco, se non un giochetto, lo esplicita lo stesso Pirandello: “Il palcoscenico è un luogo dove si gioca a fare sul serio… (Ma) siamo a teatro: la verità fino a un certo punto”.

Nel cast, eccellente, giganteggiano Eros Pagni, Gaia Aprea e Paolo Serra, e tutti sono condotti in modo ineccepibile per quanto convenzionale: la sapiente pulizia dell’allestimento desnuda, però, Pirandello, quasi fossero i personaggi a inchiodare l’autore alla sua croce, alla sua storia, al suo tempo – sul palco e ancor più giù dal palco.

Il Nobel resta un uomo del Novecento, ghettizzato nel secolo breve: a fatica sconfina nel terzo millennio. È passato, pare, sia teatralmente (il metateatro), sia filosoficamente (le maschere, le centomila identità, la psicoanalisi), sia eticamente (la donna tentatrice, il sesso peccaminoso, l’incesto), motivo per cui ora risuona torbido, pruriginoso, sessuofobico, misogino. Forse questi sei personaggi necessitano di un altrove, più che di un autore. Forse, dopo Leggere Lolita a Teheran, converrebbe Recitare Pirandello a Riyad. Chissà.

Le prossime tappe della tournée*

Prato, Teatro Metastasio, 16 – 19 novembre 2017

Genova, Teatro Della Corte, 21 novembre – 3 dicembre 2017

Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, 5 – 7 dicembre 2017

Monfalcone, Teatro Comunale, 11 – 12 dicembre 2017

Trieste, Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, 13 – 17 dicembre 2017

Bari, Teatro Petruzzelli, 3 – 4 gennaio 2018

Barletta, Teatro Curci, 5 – 7 gennaio 2018

Foggia, Teatro Giordano, 9 – 10 gennaio 2018

Caserta, Teatro Comunale, 12 – 14 gennaio 2018

Salerno, Teatro Verdi, 18 – 21 gennaio 2018

Torino, Teatro Astra, 24 – 28 gennaio 2018

Verona, Teatro Nuovo, 30 gennaio – 4 febbraio 2018

Roma, Teatro Argentina, 6 – 18 febbraio 2018

 

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