Per celebrare i 400 anni dalla morte di William Shakespeare, che si pensa sia morto il 23 aprile del 1616 a Stratford-upon-Avon (anche la sua città natale), la metropolitana di Londra ha rinominato tutte le fermate dedicandole ai più celebri personaggi cantati dal Bardo… – Su ilLibraio.it il commento dell’attore Salvatore Striano, che torna in libreria con “La tempesta di Sasà”

“Scusi lei, scende alla fermata Amleto o si ferma a Otello?”

Per celebrare i 400 anni dalla morte di William Shakespeare, che si pensa sia morto il 23 aprile del 1616 all’età di 52 anni a Stratford-upon-Avon (anche la sua città natale), la metropolitana di Londra ha rinominato tutte le fermate dedicandole ai più celebri personaggi cantati dal Bardo.

Per l’occasione la società dei trasporti della capitale, che ha lanciato l’iniziativa in collaborazione con il Globe, ha anche pubblicato una piantina della Tube per orientarsi nell’intricato mondo (sotterraneo) di William Shakespeare che sarà in vendita da lunedì 18 aprile (e disponibile anche online).

Ogni linea della metropolitana è stata dedicata a un tema della poetica shakespeariana e ogni stazione è stata ribattezzata di conseguenza. Così se si vuol andare a Westminster, cuore della politica del Regno Unito, si dovrà scendere a Re Lear. Se invece ci si vuole rilassare a St. James Park si dovrà passare per la prima, e più cruenta, piece del Bardo, il Titus Andronicus, che sulla mappa è segnalato con un piccolo teschio.

Le icone sono state aggiunte per aiutare a distinguere i giochi per genere, ed evidenziare quei personaggi che si sono travestiti come maschio o femmina ai tempi di Shakespeare.

“Essere o non essere”, probabilmente una delle frasi più celebri della letteratura di tutti i tempi, pronunciata dal “pallido prence danese, che parla solo e veste di nero, che si diverte nelle contese, che per diporto va al cimitero” (Amleto, ndr.) diventerà per qualche giorno “prendere o non prendere la metro, questo è il problema“.

L’AUTORE – Salvatore Striano, attore e scrittore, torna in libreria con La tempesta di Sasà (Chiarelettere).
Striano è stato tante cose. Detenuto tre anni in Spagna e cinque a Rebibbia, ha incontrato un maestro, Fabio Cavalli, che gli ha ricordato che lui era prima di tutto un attore. Da allora è stato un camorrista per Matteo Garrone, un rapinatore per Guido Lombardi e molti altri personaggi, al cinema e in tv. Nel 2012 arriva la consacrazione. Il film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare e dove lui interpreta il ruolo di Bruto, vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Come nel piccolo teatro del carcere di Rebibbia, ancora una volta Shakespeare ha dato una nuova direzione alla sua vita.

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