Dall’Europa agli Usa, da anni ci si interrogava sui numerosi tentativi di furti di manoscritti inediti, ai danni di autori noti e di esordienti. Il presunto autore, un 29enne italiano, è stato arrestato dall’Fbi. Usava tecniche di phishing per ottenere in anteprima dagli autori, ma anche da editor, scout e agenti, bozze di libri in uscita da lì a qualche mese. Lavora (al momento è stato sospeso) all’ufficio diritti di Simon & Schuster UK, editore che si dice “scioccato e inorridito” dalle accuse. Resta la domanda: perché? – I particolari

Usava tecniche di phishing per ottenere in anteprima dagli autori, ma anche da editor, scout e agenti, bozze e manoscritti di libri in uscita da lì a qualche mese. Romanzi e saggi firmati da grandi nomi (la stessa Margaret Atwood è stata presa di mira, senza dimenticare Ian McEwan), come pure da esordienti.

Da anni, dagli Usa all’Europa, passando per l’Asia, nel mondo del libro ci si interrogava sull’identità dell’autore di tali misteriosi (e preoccupanti) furti, e su quale finalità avessero. Anche perché l’autore sembrava conoscere molto bene il mondo degli addetti ai lavori dell’editoria libraria e il loro gergo.

Forse, la risposta è arrivata dagli Usa. E appare, a tratti, una storia destinata a essere raccontata prossimamente da un libro, e poi magari da un film…

Il protagonista, come scrive il New York Times, è stato arrestato dall’FBI con l’accusa di essersi impossessato, con l’inganno, di numerosi inediti. Si tratterebbe del 29enne Filippo Bernardini, accusato di frode telematica e di furto di identità. I furti avvenivano principalmente tramite email (in pratica, si fingeva di volta in volta un personaggio noto nell’ambiente, per ottenere in cambio il pdf di turno, con fare gentile, ingannando l’interlocutore di turno. Avrebbe così registrato più di 160 domini internet fraudolenti).

Come ha ricostruito Il Post nel dicembre 2020, “nel 2018 una delle prime vittime della truffa fu l’agenzia londinese di scouting Eccles Fisher: email fasulle attribuite alla sua proprietaria, Catherine Eccles, erano inviate alle agenzie letterarie con la richiesta di manoscritti da visionare, password o dati personali degli autori. Le mail riportavano la firma di Eccles e provenivano da un indirizzo molto simile al suo ma, stando all’agenzia, nessuno ci cascò. Due anni dopo Fisher ha detto al New York Times che ‘sanno chi sono i nostri clienti, sanno come rapportarsi con loro, quando un testo è trattato da un agente e quando da un altro. Sono molto molto bravi‘…”.

Eva Ferri di edizioni e/o ed Europa Editions UK, nel dicembre 2020 aveva spiegato a Rivista Studio: “(…) A me è successo solo con Elena Ferrante, noi avevamo questa policy strettissima di non condividere con nessuno il manoscritto fino alla data di uscita, quindi non c’è stata comunque alcuna fuga di materiale”.

Negli ultimi anni avrebbe contattato decine e decine di autori, agenti ed editori. Resta la domanda: perché? Visto che non è ancora chiaro cos’abbia guadagnato con tale attività, fondata sugli attacchi di phishing. Anche perché, come sottolinea il quotidiano Usa, nessuno di questi testi rubati sembra essere apparso sul mercato nero o sul dark web, e non ci sarebbero state richieste di riscatto.

Bernardini lavorava (al momento è stato sospeso) all’ufficio diritti di Simon & Schuster UK. Un portavoce della casa editrice ha spiegato che l’editore è “scioccato e inorridito” dalle accuse: “La salvaguardia della proprietà intellettuale è di primaria importanza per Simon & Schuster e per tutto il settore dell’editoria. Siamo grati all’FBI per aver indagato su questi incidenti e per aver denunciato il presunto autore”.

Quanto all’accusato, su Linkedin si definisce “ossessionato dalla parola scritta e dalle lingue”. Dopo la laurea in lingua cinese alla Cattolica di Milano, ha conseguito a Londra un master in editoria. Sempre su Linkedin, a proposito del suo impiego nell’ambito dei diritti, aggiunge: “(…) Combining these two passions has resulted in me pursuing a career within foreign rights management, a critical aspect of publishing. This ensures that books can be read and enjoyed all over the world and in multiple languages”.

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