In corso a Palermo (e online) la settima edizione, dedicata al “Corpo condiviso” – I particolari

Un’edizione declinata interamente al femminile, dedicata al sentire e al sapere letterario, politico, scientifico e creativo delle donne e alla loro visione del mondo.

In corso a Palermo fino al 31 ottobre il Festival delle Letterature Migranti. Un’edizione ibrida, con incontri in presenza e online. La linea è stata scelta dal Comitato di direzione del Festival, guidato da Davide Camarrone. Spazio, così, ad alcune tra le maggiori autrici del momento, riflettendo sulla scrittura femminile e aprendo il confronto sui temi fondamentali di genere e generazione, sulla crisi ambientale e sul distanziamento, le tecnologie e la condivisione.

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Il lead scelto per l’edizione 2021 – attorno al quale si sviluppano le sezioni del Festival e in primo luogo quella letteraria – è “Corpo condiviso“. Un tema suggerito dalla forte accelerazione temporale determinata dalla crisi pandemica, che torna a indicare la centralità del corpo in un’epoca connotata dalla smaterializzazione delle relazioni individuali.

“La pandemia – dice Camarrone, ideatore e direttore artistico del Festival – colpisce anzitutto una generazione che riteneva di poter sopravvivere in una bolla protetta e di poter rinviare alla rete il dominio delle proprie esistenze. Il tema della fisicità ci accomuna: per quel che accade intorno a noi, per le conseguenze impreviste del degrado ambientale, per la nostra fragilità estrema e per il rischio di fraintendimento delle opportunità forniteci dalla tecnologia, in riferimento ai vincoli di comunità, al lavoro, alla formazione permanente, agli affetti. Il programma di Flm non è mai stato solo una rassegna di novità editoriali ma ha anche provato ogni volta a dar vita, attraverso una selezione di testi letterari e altre forme artistiche e narrative, ad una sorta di cifrario, di canone interpretativo del Contemporaneo. Oggi sembra di assistere al crollo di un sistema di pensiero orientato al maschile. Emerge la necessità di una profonda revisione culturale, a partire dal dibattito che in questi anni le donne hanno condotto sulle fragilità sociali, sulle restrizioni e le violenze delle quali le nostre comunità si nutrono”.

Tra le protagoniste del festival, Giulia Caminito, vincitrice del premio Campiello; la scrittrice, regista e giornalista francese Ingrid Seyman; la graphic journalist Takoua Ben Mohamed; Nadeesha Uyangoda autrice del fortunato pamphlet L’unica persona nera nella stanza; e la scrittrice israeliana Gila Almagor.

Il programma e i particolari su www.festivaletteraturemigranti.it

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