Tempo di bilanci e di progetti per il futuro per la casa editrice – I particolari

La casa editrice Luca Sossella festeggia i suoi primi 20 anni con una serie di novità. Tra queste, la promozione dei libri pubblicati, affidata a NW, progetto nato per iniziativa di Promedi. Quanto alla distribuzione, è stata affidata ad A.L.I.

Tra i titoli da ricordare di questo ventennio, l’editore cita l’Antologia personale di Vittorio Gassman, un libro più quattro ore in cd audio sulla poesia italiana dell’ottocento e novecento; Meditazione orale di Pier Paolo Pasolini e Lectura Dantis, Manfred, Pinocchio e Voce dei canti di Leopardi di Carmelo Bene; e ancora il cd audio Incipit di Aldo Busi e la collana audio Che cos’è… ?

Sei collane proposte ai lettori in questi anni: Numerus, che riguarda la teoria della comunicazione e il rapporto tra media e società; Collassi, diretta dal mediologo Alberto Abruzzese, che indaga sulle emergenze e le scienze di confine; La tradizione del nuovo, diretta dal semiologo Paolo Fabbri, presenta i testi della tradizione semiotica, perché il loro senso muta secondo le conoscenze del presente; Linea, una collana sul teatro contemporaneo concepita con la Fondazione Emilia Romagna Teatro e la nuova green room, diretta da Jacopo Gassmann, una ricognizione sul teatro d’Europa; e infine Arte poetica, la collana che ha pubblicato Roberto Roversi, Giovanna Bemporad, Carlo Bordini, Gabriele Frasca, John Ashbery, Marc Strand, Jorie Graham, Geoffrey Hill e altri più giovani poeti.

“Ora – si legge nella nota della casa editrice –  bisogna scegliere i nodi da sciogliere. Tramite testi autorevoli che ci permettano di collegare la biologia e la fisica, la cosmologia e la filosofia, la sociologia dei media e l’intelligenza artificiale, la semiologia e l’informatica con autori e autrici che superino la pratica disgiuntiva del sapere che separa. Una frase di Bataille dovrebbe essere l’iscrizione invisibile di ogni nostro progetto: ‘Quando gli occhi degli altri erano inchiodati alle terre dei loro padri, alla patria, Zarathustra vedeva la terra dei suoi figli’. In effetti stiamo lavorando per il 2030…”.

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