“Un romanzo compatto di grande maturità che riesce nella sfida di tenere insieme leggerezza e profondità”. “Lingua madre” di Maddalena Fingerle, classe ’93, è l’opera vincitrice del Premio Italo Calvino 2020

Lingua madre di Maddalena Fingerle è l’opera vincitrice del Premio Italo Calvino 2020: “Un romanzo compatto di grande maturità che riesce nella sfida di tenere insieme leggerezza e profondità, affrontando con piglio holdeniano e stile impeccabile il complesso tema della parola tra pulizia e ipocrisia nel singolare contesto del bilinguismo altoatesino”.

Fingerle, nata a Bolzano nel 1993, di cognome tedesco ma di lingua madre italiana, ha compiuto gli studi universitari (dapprima di Germanistica per poi specializzarsi in Italianistica) a Monaco di Baviera dove risiede. Al momento è impegnata in un dottorato sulle strategie di  evasione in Tasso e Marino. Suoi racconti sono apparsi su Nazione Indiana, Neutopia e CrapulaClub.

Considerata la qualità delle opere finaliste, sono state inoltre assegnate due coppie di menzioni speciali della Giuria: la prima coppia di menzioni va a Oceanides di Riccardo Capoferro e a Il valore affettivo di Nicoletta Verna; la seconda coppia di menzioni va a Schikaneder e il labirinto di Benedetta Galli e a Vita breve di un domatore di belve di Daniele Santero.

La menzione speciale Treccani viene attribuita a Giardino San Leonardo di Gian Primo Brugnoli.

Il romanzo vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati dai Giurati Omar Di Monopoli, Helena Janeczek, Gino Ruozzi, Flavio Soriga e Nadia Terranova, durante una diretta streaming in collaborazione con il Circolo dei lettori di Torino.

Il direttivo del Premio ha infine insignito l’opera non finalista Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino di Davide Rigiani di una menzione speciale del Direttivo.

Il Premio Italo Calvino è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto BobbioCesare CasesAnna ChiarloniNatalia GinzburgMassimo Mila, Lalla RomanoCesare Segre. Ideatrice del Premio e sua animatrice e Presidente fino al 2010 è stata Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra Ottocento e Novecento. Calvino, com’è noto, ha svolto un intenso e significativo lavoro editoriale per l’Einaudi; l’intenzione è stata, quindi, quella di riprenderne e raccoglierne il ruolo di talent scout di nuovi autori: di qui, l’idea di rivolgersi agli scrittori esordienti e inediti, per i quali non è facile trovare un contatto con il pubblico e con le case editrici. Il Premio ha impostato la propria attività seguendo gli stessi criteri che hanno guidato Calvino: attenzione e equilibriogusto della scoperta funzione critica. Attuale Presidente del Premio è Mario Marchetti.

Il Premio segnala e premia opere prime inedite di narrativa. “Il Premio non ha mai voluto – consapevolmente – definire una propria linea critica, né privilegiare stili, forme e contenuti. L’interesse è unicamente per la qualità della scrittura e per l’emergere di nuove tendenze”.

Ogni anno, alla scadenza del bando, i manoscritti pervenuti vengono ripartiti all’interno del Comitato di Lettura, composto da una sessantina di persone qualificate al compito per i loro studi o per la loro attività professionale (specializzati o dottori di ricerca in discipline umanistiche, traduttori, redattori editoriali, docenti universitari e medi, critici e saggisti) . Ognuno comincia la lettura in solitaria e redige una scheda di lettura, libro per libro, sulla base di criteri di valutazione oggettivi e condivisi. Al termine del primo giro di letture, si svolge una serie di riunioni, durante le quali si discutono e si scambiano i manoscritti. Infine, si arriva a emettere un giudizio su ogni testo e a individuare mediamente  una decina di opere finaliste da inviare alla giuria, composta da cinque personalità del mondo culturale (scrittori, critici, letterati). È questa giuria, ogni anno diversa, a scegliere il vincitore e a segnalare eventualmente altre opere degne di interesse. Nelle settimane successive alla proclamazione del vincitore e delle menzioni, il Premio invia un giudizio dell’opera presentata a tutti i concorrenti iscritti al bando. In questo modo, la partecipazione al Premio assume un carattere non soltanto di competizione ma anche di valutazione e orientamento per l’autore, grazie alle indicazioni tecniche e stilistiche fornite dalla scheda di lettura.

Il Premio può ormai contare un notevole numero di autori affermati, che hanno iniziato il loro percorso editoriale proprio partendo dalla partecipazione al concorso. Tra gli altri: Marcello Fois (Picta, Marcos y Marcos), Francesco Piccolo (Diario di uno scrittore senza talento), Paola Mastrocola (La gallina volante, Guanda), Fulvio Ervas (La lotteria, Marcos y Marcos, con Luisa Carnielli), Flavio Soriga (Diavoli di Nuraiò, Il Maestrale), Peppe Fiore (L’attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi, Coniglio), Errico Buonanno (Piccola serenata notturna, Marsilio), Paolo Di Paolo (Nuovi cieli, nuove carte, Empirìa), Rossella Milone (Prendetevi cura delle bambine, Avagliano),  Giusi Marchetta (Dai un bacio a chi vuoi tu, Terre di Mezzo), Mariapia Veladiano (La vita accanto, Einaudi Stile Libero) Letizia Pezzali (L’età lirica, Baldini Castoldi Dalai),  Simona Baldelli (Evelina e le fate, Giunti), Francesco Maino (Cartongesso, Einaudi), Domenico Dara (Breve trattato sulle coincidenze, Nutrimenti). Tra gli ultimi vincitori pubblicati: Cesare Sinatti (La Splendente, Feltrinelli), Emanuela Canepa (L’animale femmina, Einaudi Stile Libero), Filippo Tapparelli (L’inverno di Giona, Mondadori), Gennaro Serio (Notturno di Gibilterra, L’orma).

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