Di lei Bianca Pitzorno ha detto: “Ha un grande dono: quello di raccontare la Storia in modo appassionante, come il più fantastico dei romanzi”. Addio alla scrittrice Teresa Buongiorno, classe 1930, una delle autrici italiane per ragazzi più amate

Ne era convinta: “Il bambino crea la sua identità attraverso la Storia. Chi non viene abituato a tessere percorsi immaginativi e fantastici cresce sicuramente più debole. Molto meno capace di affrontare la realtà”.

Nata a Roma nel 1930, è morta a 91 anni nella sua casa a Latina Teresa Buongiorno, classe 1930, una delle autrici italiane per ragazzi più conosciute e amate. Ha firmato oltre quaranta tra romanzi storici e fiabe e di lei Bianca Pitzorno ha detto: “Ha un grande dono: quello di raccontare la Storia in modo appassionante, come il più fantastico dei romanzi”.

A Roma Buongiorno si è laureata in Storia Medievale all’università La Sapienza, alla scuola di Raffaello Morghen e Arsenio Frugoni.

Giornalista e scrittrice, autrice del Dizionario della Letteratura per ragazzi e del Dizionario della Fiaba, ha lavorato in Rai dove è stata autrice dei primi programmi per ragazzi.

Quando l’abbiamo intervistata nel 2017, ci ha raccontato com’è nato il suo interesse per la narrativa per ragazzi: “È stato un caso, come quella di scrivere romanzi… sono giornalista di professione, per anni ho avuto la pagina dei libri su un rotocalco nazionale. Intervistavo Calvino, Moravia e Pasolini, non avrei mai osato misurarmi con loro… poi il rotocalco fallì, io approdai in Rai, e mi fu proposto di avere un programma mio… Era il 1969. La Rai aveva preso fino ad allora i suoi programmi per bambini dalla BBC, ma c’era la necessità di farne nuovi, ispirati al rinnovamento pedagogico portato ’68… pensarono a me perché in precedenza, dopo la laurea in storia medievale, ero stata nei servizi sociali, tra l’altro al Tribunale dei Minorenni. Davo garanzia di sicurezza…”.

teresa buongiorno libri

E così, arrivata in Rai, la svolta: “Chiesi di avere Rodari per i testi e Luzzati per le scene. Non erano ancora famosi, ma la mia scelta venne apprezzata… Più tardi, quando ero già al RadioCorriere Tv, e intervistavo attori e registi, mi mandarono a Milano, dove il direttore era Raffaele Crovi, già braccio destro di Vittorini, il talent scout di Einaudi, per i nuovi narratori italiani… Fu Crovi che mi chiese di scrivere storie per ragazzi, e io accetto sempre le sfide…”.

In quell’intervista, le abbiamo anche chiesto qual è il modo più efficacie per stimolare i bambini e i ragazzi alla lettura. Ecco la sua risposta, da tenere a mente: “Leggere noi stessi. Il piacere della lettura è contagioso… Se gli insegnanti per primi non sono appassionati lettori, qualsiasi sforzo sarà inutile…”.

Tra i suoi libri, molto sono stati pubblicati da Salani e tradotti in molti paesi. Ricordiamo Olympos, diario di una dea adolescente (undici edizioni), Il ragazzo che fu Carlo magno (premio Andersen), Giovanna d’Arco, la ragazza dal vestito rosso (premio Elsa Morante), Camelot. L’invenzione della tavola rotonda (White Ravens), Il vento soffia nella foresta e La stella di tramontana.

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