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Come funziona la consecutio temporum? La guida

Una ragazza seduta a un tavolo scrive su un foglio alcune ipotesi di consecutio temporum

Con l’espressione latina consecutio temporum ci si riferisce, anche in lingua italiana, all’insieme di norme grammaticali che regolano l’uso dei tempi verbali tra una proposizione principale e una subordinata.

Più nello specifico, si parla di rapporti di:

Dal momento che le combinazioni possibili sono molto numerose, ecco di seguito una guida utile e intuitiva, per orientarsi con la consecutio temporum perfino nelle situazioni più complesse.

Consecutio temporum con la principale al presente

Indicativo presente

Se il verbo della principale è all’indicativo presente, allora nella subordinata si userà:

Si dirà quindi, rispettivamente:

Se il verbo della principale regge dopo di sé il congiuntivo, dovremo invece utilizzare:

Applichiamo dunque la consecutio temporum così:

Condizionale presente

Se il verbo della principale è al condizionale presente, per conseuctio temporum nella subordinata avremo:

Ecco due esempi:

Consecutio temporum con la principale al passato

Indicativo passato

Se il verbo della principale è al passato prossimo, imperfetto, trapassato prossimo, passato remoto o trapassato remoto, allora nella subordinata si userà:

Si dirà quindi, rispettivamente:

*Il discorso resta valido anche con: Ilaria ha saputo, Ilaria aveva saputo, Ilaria seppe, Ilaria ebbe saputo.

Se il verbo della principale regge dopo di sé il congiuntivo, dovremo invece utilizzare:

Applichiamo dunque la consecutio temporum così:

*Il discorso resta valido anche con: Ilaria ha creduto, Ilaria aveva creduto, Ilaria credette, Ilaria ebbe creduto.

Condizionale passato

Infine, se il verbo della principale è al condizionale passato, per conseuctio temporum nella subordinata avremo:

Ecco tre esempi:

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