Liat è una traduttrice israeliana quasi trentenne, Hilmi è un pittore palestinese appena più giovane. I due si conoscono a New York… In “Borderlife” Dorit Rabinyan racconta la storia di un amore che sfida il destino apparentemente immutabile del conflitto israelo-palestinese. Il libro ha già fatto discutere

Liat, una quasi trentenne israeliana, fa la traduttrice e si trova a New York per una borsa di studio. Qui conosce Hilmi, un palestinese di Ramallah che fa il pittore e ha due anni meno di lei, gli occhi color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore.

borderlife copertina

Il loro appassionato amore si intreccia con la consapevolezza dell’incompatibilità di una relazione dal destino già segnato. Infatti, la loro appartenenza a una terra tormentata e divisa non può che separarli e porre fine a ciò che è iniziato nel freddo grigiore newyorkese. Tutto è filtrato dagli occhi di lei, attraverso lo straniamento che prova insieme a una fortissima e per lei inedita attrazione fisica.

Borderlife (Longanesi) di Dorit Rabinyan ha suscitato clamore mediatico e polemiche in Israele, dove da un lato è stato censurato con l’esclusione dai programmi dei licei, poiché considerato inneggiante ai matrimoni misti, e dall’altro è stato difeso da celebri scrittori come Amos Oz e Abraham Yehoshua.


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