Un giornalista in pensione, tornato nel paesino di villeggiatura dell’infanzia dopo una lunga carriera da inviato giramondo, è il protagonista di “Bassa marea”, il nuovo romanzo di Enrico Franceschini

Il mare prende, il mare dà. E un mattino di primavera la bassa marea consegna alla spiaggia di Borgomarina un corpo di donna. La ritrova, più morta che viva, Andrea Muratori detto Mura, giornalista in pensione, tornato nel paesino di villeggiatura dell’infanzia dopo una lunga carriera da inviato giramondo, con pochi soldi in tasca, un capanno di pescatori come casa e in pace con se stesso.

Siamo in Romagna, la riviera delle vacanze di massa e del divertimentificio, cento chilometri di litorale che con il solleone diventano metropoli diffusa spalmata tra Marina di Ravenna e Gabicce, per metà West Coast all’italiana e per metà irredimibile provincia di vitelloni, malelingue e brava gente. Ma fuori stagione gli abitanti verniciano e riparano, sperperando i guadagni estivi e portando a galla vizi nascosti. Fra un clan di calabresi che traffica schiave del sesso e immigrati cinesi che spacciano erba, toccherebbe a Mura risolvere il mistero dietro il passato di Sasha, l’enigmatica russa restituita dal mare.

Un’impresa troppo grande per lui, se ad aiutarlo non ci fossero altri tre sessantenni irresistibili. “Uno per tutti, tutti per uno”, ripetono i vecchi amici, citando i tre moschettieri. Che poi, com’è noto, erano quattro.

Enrico Franceschini, nato a Bologna nel 1956, firma nota del giornalismo, in veste di corrispondente ha girato il mondo, e ha anche pubblicato saggi e romanzi, tra cui L’uomo della Città Vecchia, Vinca il peggiore e Vivere per scrivere. Con Bassa marea propone una commedia gialla, che illumina le ombre della terra raccontata da Fellini e Tondelli.

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