Orazio Labbate, in libreria con “Suttaterra”, il secondo romanzo, ripercorre l’immaginario gotico dal quale ha preso spunto: i luoghi folclorici della Sicilia del sud – già teatro del suo primo libro, “Lo Scuru” – le campagne di Butera, fino a Gela e ai luoghi che la circondano. Racconta poi a ilLibraio.it le letture fondamentali che l’hanno accompagnato nella stesura

Un anno.

È stato questo il tempo indispensabile per scrivere e riscrivere Suttaterra che, come il mio primo romanzo, Lo Scuru, mi ha portato nei luoghi folclorici della Sicilia del sud: a Butera – con le sue campagne, il castello normanno e la cattedrale di San Rocco – e ancora più in là: a Gela e nei luoghi che la circondano.

Così, per lo più di notte, ho visitato il porto, poi il lungomare Federico II di Svevia, e infine le chiese, i quartieri periferici, i dintorni del petrolchimico e il vecchio luna-park.

È stata un’indagine ampia e minuziosa, necessaria per stendere la geografia definitiva del libro, nonché la sua lingua, che volevo catturasse l’essenza metafisica di ciò che, di volta in volta, mi si parava davanti agli occhi.

Suttaterra copertina Orazio Labbate
Perché questo processo giungesse a piena maturazione, ho affiancato il viaggio alla lettura di un nutrito numero di opere che, in modi diversi, sono state fondamentali perché potessi liberare la forza orrorifico-religiosa che attraversa gli accadimenti e, al contempo, lavorare all’ossatura della storia, dove il protagonista, un giovane becchino di nome Giuseppe Buscemi, decide di lasciare Milton (West Virginia) per rincorrere il fantasma della donna che ama visceralmente e che, in una lettera, dice di aspettarlo, appunto, a Gela.

Per chiarezza racconterò l’influenza di ognuno di questi libri raggruppandoli in tre gruppi tematici: opere della letteratura siciliana, opere horror-gotiche  e opere filosofiche e religiose.

Opere della letteratura siciliana

L’uomo invaso di Gesualdo Bufalino

Questa raccolta di racconti, barocca ed elegante, rappresenta un compendio perfetto tra letteratura fantastica e letteratura gotica, in cui il segreto mistico della Sicilia emerge con uno stile misurato, che non manca mai di ammaliare e impaurire il lettore.

Lunaria di Vincenzo Consolo

Favola teatrale che narra della caduta (di uno spezzettarsi graduale) della luna durante il regno di Casimiro, vicerè di Sicilia.
La lingua di Consolo, incantatoria, non priva di giochi stilistici travolgenti, riesce a far sì che il perturbante s’insinui nel paradosso cosmico in un tempo storico dell’isola che così sembra irreale. Una cosiddetta inquietudine magica è pertanto il principale sentimento che accende l’opera dello scrittore di Sant’Agata di Militello. Opera che mi è stata d’ispirazione per apprendere quella specie d’incantesimo che aleggia intorno al suo scrivere della Sicilia.

Opere horror-gotiche

Teatro grottesco di Thomas Ligotti

Thomas Ligotti, inventore dell’horror filosofico, mi ha mostrato cosa significa portare l’incubo dentro luoghi apparentemente anonimi, sicuri e periferici e farlo con una lingua che, sempre immediata, sa muoversi tra reale e irreale.
Il mio scopo, infatti, era quello di condannare Gela a un buio a un tremore che avvolgesse luna park, club notturni, città disabitate, industrie, bar frequentati da ombre di uomini sacrileghi e pensioni gestite da uomini sinistri.

La morte corre sul fiume di Davis Crubb

Secchi e puntuti sono i dialoghi, morbidamente lugubri, di questo classico da cui è tratto l’omonimo film cult diretto da Charles Laughton. Mi hanno influenzato l’atmosfera conturbante e l’ambientazione rurale southern gothic presente dalla prima all’ultima pagina.
Oltre a ciò è stato d’aiuto, per dettagliare con più precisione la figura diabolica e invasata di Razziddu Buscemi, Harry Powell, il furbo e maligno predicatore evangelico protagonista del lavoro di Crubb.

Opere filosofiche-religiose

La morte del sole di Manlio Sgalambro

La filosofia sgalambrese fonda la sua idea sulla cosmicizzazione, ovvero sulla rappresentazione del mondo come teatro presente dell’ultraterreno e del soprannaturale. Tale assioma coinvolge buona parte della trama orrorifica di Suttaterra.
La terra per l’uomo – così come per il protagonista del romanzo, Giuseppe Buscemi – è un luogo da cui, parafrasando Sgalambro: devono studiarsi ogni giorno le stelle di qui e di lassù.
Perciò ho provato a far sì che Gela fosse percepita come immersa in un’insonnia perpetua che fosse una sintesi di matematica ciclica e disperazione.

Antologia diabolica. Raccolta di testi sul diavolo nel primo millennio cristiano di Renzo Lavatori

La teologia del filosofo cristiano Origene, sui demoni e sugli idoli, mi è stata indispensabile per dare peso e voluminosità alla fede ossessiva di Giuseppe Buscemi.

Il volume di Lavatori è stato compendio profondo, in particolare, per chiarire la vexata quaestio sul demonismo, il paganesimo e la Grazia attorno alla figura del diavolo.

L’AUTORE E IL LIBRO – Orazio Labbate, siciliano classe 1985, ha esordito nel 2014 con Lo Scuru (Tunuè). Ha poi pubblicato il saggio Piccola enciclopedia dei mostri per la collana  24 ore cultura del Sole 24 ore, e LiberAria ha portato in libreria Stelle Ossee, racconta di racconti gotici ambientati in un Sud magico.

Suttaterra (Tunuè) è il suo secondo romanzo: il giovane becchino Giuseppe Buscemi, siculo americano, è rimasto vedovo a trent’anni. Prossimo al suicidio, riceve una lettera da parte della moglie defunta, che lo invita a raggiungerla a Gela. Nonostante il terrore, Giuseppe decide di seguire quel richiamo fantasmatico e inizia un viaggio metafisico dall’America alla Sicilia, attraversando tappe esistenziali a ricordare una Via Crucis, e incontrando personaggi surreali dell’inferno mediterraneo. Un romanzo in bilico tra la realtà e l’immaginario onirico, con un ritorno all’epica e al gotico siciliano.

 

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