Da Via dei Materassai alla stanza di Franca, passando per la sala da ballo dell’Olivuzza e la cappella di Santa Maria del Gesù: in occasione dell’uscita de “L’inverno dei Leoni”, atteso seguito del bestseller “I Leoni di Sicilia”, la voce e il volto di Stefania Auci accompagnano lettrici e lettori (grazie a 5 video) in alcuni dei luoghi più significativi della saga dei Florio…

Il momento tanto atteso da tante lettrici e lettori è alle porte: il 24 maggio arriva in libreria per Nord L’inverno dei Leoni, il nuovo libro di Stefania Auci. Continua, dunque, la saga dei Florio, dopo il bestseller I Leoni di Sicilia, un autentico caso editoriale internazionale (qui quello che c’è da sapere sul primo bestseller, oltre alla trama del romanzo che chiude la saga, in corso di traduzione in 32 Paesi), che solo in Italia ha venduto oltre 650mila copie.

In attesa di immergerci nella lettura de L’inverno dei Leoni, proponiamo un viaggio sui luoghi della saga in compagnia di un’ospite d’eccezione, la stessa autrice, Stefania Auci, che ha (ri)visitato alcuni dei luoghi legati alla famiglia Florio e ai suoi due romanzi.

“Quando ho iniziato a scrivere I Leoni di Sicilia, volevo raccontare la storia di una famiglia unica, dare ai Florio una nuova voce, rendere giustizia alla loro leggenda. E tracciare la loro parabola, quella di una famiglia incredibilmente ricca e potente, al centro della vita economica e culturale europea, che, alla fine, perde tutto”, ha spiegato l’autrice, introducendo il suo secondo libro.

Nell’Inverno dei Leoni ho cercato di rispondere alla domanda più difficile di tutte: com’è potuto succedere? E ho scoperto che, come spesso accade con i Florio, la loro storia non si esaurisce nelle ‘cose’ – nelle navi, nelle tonnare e nei palazzi acquistati e poi venduti, nelle feste con centinaia di invitati, nei favolosi gioielli di Franca, nelle rombanti automobili di Vincenzo –, ma vive soprattutto nella passione che lega, nel bene e nel male, tutti loro. Perché tutti i Florio – nessuno escluso – combattono, soffrono, gioiscono, sperano e si disperano… per amore. Per un amore che prende ogni forma possibile e che è stato per me una vera guida, la luce che ha svelato la straordinaria universalità di questa vicenda così affascinante e complessa. Anche perché, come si dice in Sicilia, L’amuri tutti dicinu ch’è amaru, ma tutti vuonnu vidiri s’è veru: ‘Tutti dicono che l’amore è amaro, ma tutti vogliono provarlo’…”.

stefania auci saga florio - foto di Botega Digital Craft

Stefania Auci – foto di Botega Digital Craft

E iniziamo dunque questo viaggio in cui ad accompagnarci, grazie a 5 video, saranno proprio la voce e il volto della scrittrice, originaria di Trapani e residente da tempo a Palermo.

“Non sono stata io a raccontare i Florio, sono stati i Florio a permettermi di raccontare loro”, confessa Stefania Auci, che ammette di essere stata (metaforicamente parlando) “adottata” dalla grande famiglia, a cui ha dedicato, per quasi sei anni, moltissime albe: sono state loro a condurla alla scrittura e poi alla pubblicazione, con straordinario successo, del primo romanzo. Tanto che la scrittrice parla proprio di “riti del mattino“, prima di iniziare con gli impegni legati alla famiglia e al lavoro. “Poi c’è stata Palermo, con le sue strade, la sua luce…”. Un legame “viscerale”, quello tra Auci e il capoluogo siciliano, come confermerà il tour che vi stiamo proponendo.

E veniamo alla seconda tappa di questo suggestivo percorso: “Via dei Materassai è un luogo dove tutt’oggi si può sentire il respiro del mare che arriva dalla cala e porta con sé le storie del mare. Via dei Materassai è dov’è iniziata la storia dei Florio”, racconta Stefania Auci. Parliamo di una strada piccola e stretta, dov’è cominciata la storia dei Florio, e che a tutt’oggi conserva le caratteristiche tipiche del centro storico palermitano: “Passando da quella via, mi sembra di respirare, grazie all’immaginazione, le atmosfere di circa 200 anni fa, è emozionante”, ammette Auci, a cui in quei momenti quasi magici sembra che “passato e presente si sovrappongano”.

Nella terza clip ci spostiamo nella stanza di Franca: “In questa camera da letto è racchiusa la storia d’amore più complicata, difficile e passionale che Palermo ricordi“, spiega Auci. La scrittrice si sofferma nella descrizione “multisensoriale” della stanza, e narra le caratteristiche del pavimento in in maiolica. “Sono convinta che in questa stanza Franca abbia deciso di prendere in mano il proprio destino, è qui che ha mosso i primi passi per diventare un’icona…”.

E cambiamo ancora location per la quarta tappa del nostro viaggio sui luoghi della saga dei Florio in compagnia di Stefania Auci. Siamo ora nella sala da ballo dell’Olivuzza, che è “piena nell’eco di suoni, di musica, di eleganza, un’eleganza che oggi non esiste più, ma che è ancora imprigionata tra queste mura”. Lusso e ricchezza, ma anche “bellezza e raffinatezza”. L’autrice evoca feste d’altri tempi, e ci fa sognare insieme a lei…

Infine, con l’autrice de L’inverno dei Leoni, seguito de I Leoni di Sicilia, arriviamo nei pressi della cappella di Santa Maria del Gesù, che è “un po’ come ritornare dai Florio e ritrovare dei vecchi amici, che ti accolgono a braccia aperte e ti aspettano per raccontare la loro storia…”.

“Ogni volta che ho avuto bisogno di un consiglio, o di una rassicurazione, mi sono recata in questo cimitero. Un luogo particolare, al di fuori della dimensione cittadina, quasi un giardino”, rivela Auci a proposito di questo spazio fisico (e non solo) speciale, sia per lei sia per Palermo. “Arrivavo portando la mia difficoltà di narrare questa storia, perché ammetto che non sono mancati i momenti in cui ho avuto paura di raccontarla nel modo in cui meritava di essere raccontata”. Un luogo che, allo stesso tempo, ha sempre avuto la capacità di rasserenarla.

l'inverno dei leoni stefania auci

L’APPUNTAMENTO CON “LIBIVE” SULLA PAGINA FACEBOOK DE ILLIBRAIO.IT – Il 23 maggio alle 19, Stefania Auci presenta L’inverno dei Leoni in dialogo con Nadia Terranova

Fotografia header: Stefania Auci - foto di Botega Digital Craft

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