Dodici personaggi si incontrano e si sfiorano. Con delicatezza e tatto, nel suo esordio, “Victoria Park”, Gemma Reeves conduce in un mondo da guardare al microscopio

Dodici racconti per scandire il susseguirsi dei mesi e l’evolversi di altrettante vite. Il romanzo d’esordio di Gemma Reeves, Victoria Park, (Atlantide, traduzione di Marina Sirka Mosur) è il ritratto di una comunità londinese composta da mille sfaccettature.

Dodici personaggi si incontrano e si sfiorano, ogni persona ha il proprio ritmo, le proprie abitudini e tradizioni che si intrecciano, dandoci la percezione di quanto condividiamo e di quanto siamo connessi pur senza rendercene conto.

victoria park

 

Da un osservatorio privilegiato il lettore assorbe desideri, emozioni, dolori di ciascun personaggio: vediamo Victoria assistere il figlio in coma dopo un’aggressione, Mia coltivare il suo desiderio di maternità con apprensione e timore, l’anziana coppia di Mona e Wolfie combattere contro il tempo e una memoria sempre più sbiadita.

È interessante notare come ognuno di loro racconti una diversa essenza della stessa città, i luoghi assumono un significato simbolico perchè diventano una rappresentazione di momenti, di ricordi specifici. Un parco, un enorme grattacielo, un fast food, una semplice caffetteria diventano anch’essi protagonisti di queste storie, quasi fossero incarnazioni di vite.

Ognuno dipinge una città a sé, eppure, c’è un gesto involontario che ricorre:

“Fuori, il vento si era placato. L’aria era ferma. Mia alzò lo sguardo.
Stormi di uccelli volavano in formazione verso il tetto del caffè.
Sopra le loro teste un lucore bianco aveva invaso il cielo.”

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Tutti i personaggi tratteggiati dalla Reeves a un certo punto smettono di focalizzarsi sulla città, si fermano a pensare, a riflettere, a ricordare guardando in alto. Ed è così che quella Londra frammentata e caotica torna ad essere un tutt’uno, e quelle vite diventano parte di un unico avvolgente cielo.

Con delicatezza e tatto, l’autrice ci conduce in un mondo da guardare al microscopio, fatto di quei piccoli dettagli che rendono speciali e allo stesso tempo immense le nostre esistenze.

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