Spesso si discute degli effetti negativi della dipendenza da telefonino. Nel libro “Smartphone Evolution” Francesco Facchini parte dal linguaggio visivo della mobile content creation per raccontare com’è cambiata la nostra percezione del cellulare: da oggetto di intrattenimento a marchingegno di progettazione di esistenza e di lavoro, suggerendoci come usarlo meglio per rilanciare i nostri progetti personali e professionali – I dettagli

Non mancano i saggi critici e le ricerche scientifiche sugli effetti negativi della dipendenza da telefonino. In questo caso parliamo di un punto di vista assai diverso: cosa può darci uno smartphone? Offrirci la possibilità di trovare un lavoro, allargare il nostro pubblico, interagire con più persone in modo efficace… Questo e molto altro, legato alla vita professionale e non solo, prova a indagarlo Francesco Facchini nel nuovo libro Smartphone Evolution (Dario Flaccovio Editore, collana Web Book).

L’autore milanese, cresciuto in Friuli-Venezia Giulia e laureato in Scienze Politiche, è esperto di mobile journalism e di mobile content creation. Ha insegnato all’università ed è stato speaker a conferenze internazionali, aiutando professionisti e aziende a raccontarsi con un cellulare. Ora arriva in libreria con un elogio dello smartphone, che permette di scoprire cosa si può fare con questo strumento e come rilanciare attraverso di esso carriera e vita privata.

Smartphone evolution Francesco Facchini

Con il telefonino, dopotutto, abbiamo imparato, per forza o per amore, a fare cose di valore. Abbiamo comunicato, lavorato, sognato, progettato: abbiamo vissuto. Poi, “il 2020 ci ha insegnato, assieme alle molte cose dolorose che abbiamo vissuto, a usare il telefonino come una macchina totale”, come afferma Facchini, e ora siamo pronti a “smettere di restare passivi davanti allo smartphone e a utilizzarlo come l’arma più potente che abbiamo per rilanciare i nostri progetti personali e professionali”.

Smartphone Evolution si inserisce così in un ampio dibattito internazionale sulla funzione dello smartphone nella quotidianità, e fa da contraltare, tra le altre, alle pubblicazioni del neuroscienziato tedesco Manfred Spitzer. Laureato in Medicina e Psichiatria e direttore della Clinica psichiatrica e del Centro per le Neuroscienze e l’Apprendimento dell’Università di Ulm, Spitzer ha infatti scritto numerosi saggi sul tema, molti editi in Italia da Corbaccio, tra i quali Solitudine digitale (2016, traduzione di Claudia Tatasciore) e Connessi e isolati (2018, traduzione di Claudia Tatasciore).

In queste opere l’autore mette in guardia lettori e lettrici dalla solitudine digitale del terzo millennio, evidenziando, attraverso una serie di studi e di dati scientifici, quanto l’abbondanza di relazioni virtuali, che soprattutto nei giovani sostituiscono in modo improprio le relazioni sociali, rischi di ridurre la capacità a istituirne di autentiche, con conseguenze dannose per l’equilibrio psicofisico degli individui e con ricadute a lungo termine sull’intera società.

Tornando a Smartphone Evolution, che parte dal linguaggio visivo della mobile content creation per spiegare com’è cambiata la percezione del cellulare da oggetto di intrattenimento a marchingegno di progettazione di esistenza e di lavoro, diventa quindi uno spunto per rimodulare il nostro rapporto con la tecnologia in un’ottica più sana, che anche grazie a una maggiore consapevolezza dei pericoli a essa connessi ci porti a raccontarci meglio online e offline, ripensando le nostre azioni giornaliere e i nostri obiettivi proprio a partire dallo strumento che ci portiamo sempre in tasca.

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