Il mondo della letteratura perde una delle figure più rilevanti: a 84 anni è morto lo scrittore e traduttore Gianni Celati, autore di “Narratori delle pianure” e “Lunario del paradiso”

Scrittore, traduttore, critico letterario, documentarista, docente, Gianni Celati, grande nome della letteratura contemporanea, è morto a Brighton all’età di 84 anni.

Nato a Sondrio il 10 gennaio 1937, Celati ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Ferrara, per poi vivere alcuni mesi ad Amburgo, in Germania.

Collaboratore di riviste come Lingua e stile, Il Verri e Il Caffè, Celati si è laureato in letteratura inglese a Bologna con una tesi su James Joyce (di cui tradurrà il monumentale l’Ulisse).

Nel 1971 ha pubblicato per Einaudi il suo primo romanzo, Comiche, un libro ispirato agli appunti di un vecchio paziente del manicomio di Pesaro. Tra i suoi libri, editi da Feltrinelli, Narratori delle pianure (1985, premi Cinque Scole e Grinzane Cavour), la trilogia Parlamenti buffi (1989, premio Mondello 1990), La banda dei sospiri. Romanzo d’infanzia (1976), Lunario del paradiso (1978), Avventure in Africa (1998, premio Comisso), Fata Morgana (2005, premi Flaiano e Napoli), Vite di pascolanti (2006, premio Viareggio), Bambini pendolari che si sono perduti (2011), Recita dell’attore Vecchiatto (2013). Con Quodlibet, che ha riproposto Quattro novelle sulle apparenze, ha pubblicato Conversazioni del vento volatore (2011), Studi d’affezione per amici e altri (2016), Narrative in fuga (2019) e Costumi degli italiani (2020).

Celati per Feltrinelli ha tradotto, tra gli altri, Bartleby lo scrivano di Melville (1991), La Certosa di Parma di Stendhal (1993), I viaggi di Gulliver di Swift (1997), e si è occupato anche della trascrizione in prosa del poema di Matteo Maria Boiardo, L’Orlando innamorato raccontato in prosa (Einaudi, 1994).

Lo scrittore (a cui è dedicato un Meridiano Mondadori a cura di Marco Belpoliti e Nunzia Palmieri), che da oltre vent’anni viveva in Inghilterra, è autore di documentari come Strada provinciale delle anime, Il mondo di Luigi Ghirri, Case sparse. Visioni di case che crollano.

In un’intervista del 2009 ad Affaritaliani.it, dal titolo “L’Italia? Il paese dei senza vergogna”, a proposito del suo rapporto con la morte aveva risposto così: “Fa parte delle aspettative e dei sogni, è la nostra ombra fedele, la cosa più onesta che ci capita. È quel punto dove non potremo più continuare a fare le nostre patetiche esibizioni di umani. Ma non possiamo avere alcun rapporto con lei!”.

Più di recente, nel 2014, con Repubblica Celati aveva parlato così di quella che l’intervistatore, Franco Marcoaldi, aveva definito la sua “lunga e solitaria battaglia contro il romanzo inginocchiato davanti all’attualità fattuale; contro il feticcio dell’autore e il libro come semplice prodotto di mercato…”: “(…) Mi sembra che l’esperienza e il linguaggio abbiano preso strade ormai completamente diverse. Mi sembra che il desiderio di controllo e spiegazione da parte di chi scrive libri impedisca il fiorire della pura narrazione. Ma può essere che a questi benedetti scrittori le storie non sfuggano mai di mano?”.

 

 

 

 

Fotografia header: Gianni Celati (Photo by Leonardo Cendamo/Getty Images) gennaio 2022

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