“Il gioco delle coppie”, del regista francese Olivier Assayas (con Juliette Binoche), è una raffinata commedia che racconta l’impatto della rivoluzione digitale sull’editoria libraria e indaga le relazioni e i giochi di coppia di un gruppo di uomini e donne sull’orlo di una crisi di valori e certezze…

Protagonista al’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Il gioco delle coppie (titolo originale Non Fiction – Doubles Vies) arriva nelle sale italiane, distribuito da I Wonder Pictures.

Il nuovo film del regista francese Olivier Assayas (nel cast Guillaume Canet, Juliette Binoche, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory) mostra da vicino gli ultimi anni vissuti dall’editoria libraria, alle prese con l’impatto della rivoluzione digitale (e quindi ebook, social, audiolibri…).

il gioco delle coppie

Assayas (che ha diretto pellicole come Qualcosa nell’aria, Sils Maria e Personal Shopper) racconta queste trasformazioni in una commedia che indaga le relazioni e i giochi di coppia di un gruppo di uomini e donne sull’orlo di una crisi di valori e certezze.

Il film si pone come una fotografia dei nostri tempi, alimentata da una serie di conversazioni su ciò che questa transizione tecnologica ha significato per tutti noi, su cosa si guadagna e cosa si perde.

Su ilLibraio.it una clip in esclusiva:

Alain (Guillaume Canet) è un editore di libri di successo e sicuro di sé che lotta con i pro e i contro della sua vita professionale e privata. Il suo rapporto con la moglie Serena, star delle serie tv (Juliette Binoche), è un po’ stantio, e deve trattare delicatamente con uno dei suoi autori di lunga data (Vincent Macaigne), per la pubblicazione del suo nuovo libro. A complicare la situazione è l’interesse di Alain per i media digitali e social, che lo ha portato ad assumere una giovane donna ambiziosa come “responsabile della transizione digitale” nella sua casa editrice…

Ovviamente l’impatto della rivoluzione digitale sull’editoria è anche (e forse soprattutto) un pretesto per raccontare la fragilità delle relazioni umane, in un film pieno di dialoghi e spunti, che cresce nella seconda parte.

“Il nostro mondo è in continuo cambiamento – ha spiegato il regista – è sempre stato così. La questione è la nostra capacità di tenere d’occhio tale flusso, di capire che cosa è veramente in gioco e poi di adattarci o meno. Dopo tutto, questo è il senso della politica e dell’opinione pubblica. La digitalizzazione del nostro mondo e la sua riduzione ad algoritmi è il vettore moderno di un cambiamento che ci confonde e ci travolge inesorabilmente. Questo film cerca di osservare, a volte in modo divertente, le domande che assillano ciascuno di noi”.

 

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