È nato nel Verbano-Cusio-Ossola il Parco Letterario Nino Chiovini, dedicato al partigiano e scrittore – I particolari

Territori incantevoli hanno spesso ispirato autori di fama: è il caso delle morbide terre lombarde e venete, fonti di ispirazione per Virgilio, Manzoni e Petrarca, cui negli ultimi anni sono stati dedicati incantevoli parchi letterari. Ma anche nel cuore della natura più selvaggia del Parco Nazionale della Val Grande c’è chi ha trovato spunti per comporre pagine importanti della letteratura e della storia.

Nelle scorse settimana, a questo proposito, è stato presentato il progetto promosso da Parco Nazionale Val Grande e Associazione Casa della Resistenza in collaborazione con Paesaggio Culturale Italiano, la società che ha dato vita alla rete nazionale di Parchi Letterari: è nato dunque anche nel Verbano-Cusio-Ossola, primo sull’intero territorio piemontese, un Parco Letterario, dedicato alla figura di Nino Chiovini, partigiano, storico e scrittore verbanese, protagonista nel campo della ricerca etno-antropologica, storico-geografica, socioeconomica della Val Grande e del suo territorio, nonché scrittore dalla riconosciuta valenza letteraria. L’iniziativa si muove all’interno delle finalità della Carta Europea del Turismo Sostenibile, che promuove attività di fruizione turistica atte a valorizzare e preservare l’ambiente e il paesaggio nel pieno rispetto delle culture e tradizioni locali.

Nino Chiovini,
Nino Chiovini

Il progetto di costituzione di un Parco Letterario intitolato a Nino Chiovini – si spiega nella presentazione – si prefigge di valorizzare i luoghi di ispirazione dell’autore e di altre figure importanti della storia culturale, artistica, letteraria, storica e scientifica del territorio della Val Grande e delle aree limitrofe, attraverso itinerari storico-paesaggistici e progetti ed attività culturali di studio, conoscenza, valorizzazione e fruizione della cultura e dei valori di libertà propri di queste aree montane.

Il Parco Letterario sarà dunque strumento di valorizzazione della Val Grande, intesa nella sua duplice valenza di ambiente naturale e umano, e anche occasione di conoscenza e approfondimento della figura e degli scritti di Nino Chiovini, che proprio in Val Grande trovò la propria vocazione – prima come partigiano, poi come scrittore – quale luogo d’ispirazione, di ricerca e studio.

Un cammino fisico e sentimentale, richiamando le parole dell’autore, che permetterà al visitatore di immergersi nella “selvaggia e quasi mitica Valle del Fiume Grande dei nostri predecessori di cinque e più secoli orsono”, in una “originale natura dominata da percettibili grandi silenzi e remoti suoni celati entro smisurati spazi” e nel contempo un cammino storico e culturale nella “Valgrande partigiana e martire in quel periodo testimone di episodi abbietti e di eventi esaltanti, di avvenimenti tanto drammatici da rasentare l’irrealtà” con la guida di un profondo conoscitore di quella terra e della sua storia.

Il Parco Letterario – si spiega ancora nella presentazione – prende forza intorno all’idea di “itineranza”: la storia della Val Grande, troppo selvaggia per accogliere una vita stanziale, è da sempre storia di genti che la attraversano: cacciatori, taglialegna, carbonai, pastori, contrabbandieri, partigiani un tempo; camminatori, esploratori solitari, amanti della wilderness oggi. E farà di questa vocazione al “nomadismo” il proprio filo conduttore.

Libri consigliati