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Saviano, la Ferrante in cinquina “le dinamiche dell’inciucio” allo Strega…

Roberto Saviano

“La tua partecipazione romperebbe gli equilibri di un gioco scontato. Questo riconoscimento storico non deve più essere uno scambio di voti e favori…”. A febbraio, con una lettera-aperta ospitata da Repubblica, Roberto Saviano, che fa parte della giuria dello Strega, il premio letterario italiano più ambito e discusso, ha chiesto a Elena Ferrante, misteriosa autrice pubblicata da E/o, amata non solo in Italia, ma anche (e soprattutto) negli Usa, di accettare la candidatura. La risposta, ancora affidata al quotidiano diretto da Ezio Mauro, è stata positiva: “Accetto di sparigliare le carte in una gara ormai finta…”.

Nei giorni successivi è poi arrivato l’annuncio, da parte della Fondazione Bellonci, di una serie di modifiche nel regolamento, “a salvaguardia dei piccoli e medi editori” (qui tutti i dettagli).

Anche quest’anno non sono mancate le polemiche, e in vista dell’ambita cinquina, tra l’altro, ha fatto discutere la scelta di Francesco Piccolo, vincitore dell’anno scorso, di rendere pubblici i suoi voti. Scelta apprezzata da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione che gestisce il premio.

Poi, l’altro ieri, la notte della cinquina: in una casa Bellonci come sempre affollata e accaldata, e nonostante le “preoccupazioni” della vigilia (sempre Repubblica aveva parlato di cinquina a rischio per Storia di una bambina perduta…), alla fine Elena Ferrante ce l’ha fatta ad arrivare in finale: a giocarsi la vittoria (il 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia) saranno infatti Lagioia (Einaudi) primo con 182 voti, Covacich (Bompiani, 157), Ferrante (140), Genovesi (Mondadori, 123, e già vincitore del premio Strega Giovani), Santagata (Guanda, 119). Il conteggio dei voti ripartirà da zero, ma la Ferrante non parte certo con i favori del pronostico.

All’indomani della cinquina (a proposito, non si può certo dire le nuove regole abbiano avuto un impatto rivoluzionario sull’esito…) è tornato a prendere posizione Saviano. Con un commento, pubblicato sul suo sito ufficiale (da poco rinnovato, e di cui ilLibraio.it è media partner), destinato a far discutere, che si chiude così: “Con l’avvicinarsi dell’annunciazione della cinquina finale sono circolate voci incontrollate che riconducevano la presenza della Ferrante a una mossa dei vertici dello Strega che, in accordo con i grandi gruppi editoriali, avrebbero chiesto a me di presentarla. A me sembra piuttosto un modo bizzarro per preparare l’ennesima fregatura e l’ennesimo scambio di voti, insomma una specie di diversivo mal riuscito. Cioè, far sembrare l’esito in caso di vittoria di Elena Ferrante come voluto dai “potenti dello Strega” e in caso di sconfitta come uno scampato pericolo, come un atto legittimo. Interessante vedere la facilità con cui le dinamiche dell’inciucio si trasferiscano, dalla sfera politica, a quelle dei premi letterari“.

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