L’Aie: “Rileviamo una assoluta discrepanza tra quanto contestato ai due autori e i principi fondamentali di libertà di opinione, di stampa, di manifestazione del pensiero, che sono le basi del nostro lavoro di editori”

Sul processo in Vaticano a Gianluigi Nuzzi (Via Crucis, Chiarelettere) ed Emiliano Fittipaldi (Avarizia, Feltrinelli) ha preso posizione anche l’Associazione Italiana Editori. Il presidente Federico Motta ha sottolineato: “Rileviamo una assoluta discrepanza tra quanto contestato ai due autori Nuzzi e Fittipaldi e i principi fondamentali di libertà di opinione, di stampa, di manifestazione del pensiero, che sono le basi del nostro lavoro di editori, riconosciute e garantite dall’articolo 21 della nostra Costituzione, dall’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’Onu e dall’articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. E ancora: “I fatti contestati dai due autori hanno una rilevanza pubblica indiscutibile. Il paradosso è che si sta perseguendo non chi ha sperperato i soldi ma chi ha reso note queste informazioni all’opinione pubblica”.

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