Il Bad Sex in Fiction Award, il premio alla peggior scena di sesso narrata da uno scrittore, dal 1993 viene assegnato dalla rivista Literary Review. Quest’anno il riconoscimento va allo scrittore italiano Erri De Luca
Torna anche quest’anno il Bad Sex in Fiction Award, il premio alla peggior scena di sesso narrata da uno scrittore, che dal 1993 viene assegnato, non senza autoironia, dalla rivista Literary Review.
Nel 2016 in finale è arrivato anche un autore italiano molto noto, Erri De Luca (Penguin ha recentemente pubblicato Il giorno prima della felicità). Proprio De Luca ha vinto l’edizione 2016.
Tra i finalisti c’erano anche i seguenti libri: A Doubter’s Almanac di Ethan Canin, Men Like Air di Tom Connolly, The Butcher’s Hook di Janet Ellis, Leave Me di Gayle Forman e The Tobacconist di Robert Seethaler.
Ed ecco un estratto dal libro di Erri De Luca che ha vinto il Bad Sex in Fiction Award:
“Il sesso era un legno incollato al suo ventre. Allentò la spinta del bacio, si staccò, con uno scarto di fianco mi rigirò e fui sopra di lei. Sciolse le braccia dalle mie spalle, mi guidò le mani sopra i seni. Allargò le gambe, tirò su il vestito e tenendomi i fianchi sollevati spinse il mio sesso contro l’apertura del suo. Ero una cosa sua che lei muoveva. I sessi pronti, fermi nell’attesa, si appoggiavano appena, ballerini tesi sulle punte. Restammo così, Anna guardava giù verso di loro. Premette sui miei fianchi, un ordine che mi spingeva dentro. Entrai. Non solo il sesso, io entrai dentro di lei, nelle sue viscere, nel suo buio a occhi spalancati senza vedere niente. Tutto il corpo era sceso nel sesso. Entrai con la sua spinta e restai fermo. Mentre mi abituavo alla quiete, al battito del sangue tra le orecchie e il naso, mi spinse un poco fuori e poi di nuovo dentro. Lo fece e lo rifece, mi teneva con forza e mi spostava a ritmo di risacca. Agitò i seni sotto le mie mani, aumentò le spinte. Entravo fino all’inguine e uscivo quasi tutto, il mio corpo era un suo ingranaggio. Non respirava, i suoi occhi aperti vedevano lontano”.
(l’estratto è riportato da Il Post)
