Proprio nei giorni in cui sui social fa discutere l’ingresso del neologismo “Ferragnez” nel libro della Treccani dedicato alle nuove parole del 2018, il linguista si dice favorele alla creazione del “primo Museo della Lingua Italiana…”

Luca Serianni, accademico della Crusca e dei Lincei, intervistato dal quotidiano La Repubblica si dice favorevole alla creazione nel nostro paese del “primo Museo della Lingua Italiana, perché servirebbe a incanalare sul terreno linguistico spinte nazionalistiche per altri aspetti abbastanza discutibili”.

Quello a cui pensa il linguista è “un museo non museale, che coinvolga i visitatori”. Un museo interattivo, “ma in cui non mancheranno gli oggetti fisici. Penso a copie anastatiche di documenti importanti, che rispetto agli originali avrebbero il vantaggio di poter essere sfogliate, toccate”. Serianno immagina “un museo diffuso. Una sede potrebbe essere Firenze, capitale della lingua e sede della Crusca, un’altra Roma, dove c’è la Società Dante Alighieri”.

Proprio nei giorni in cui sui social fa discutere l’ingresso del neologismo “Ferragnez” nel libro della Treccani dedicato alle nuove parole del 2018, Serianni non sembra  preoccupato. E alla domanda “la lingua italiana è in pericolo?”, risponde: “Non credo ci sia un vero pericolo, ma la percezione di un pericolo”.

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