Decana degli ambientalisti, fondatrice del Fai, l’imprenditrice (e autrice) è morta a Roma all’età di 97 anni

Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fai (Fondo Ambiente Italiano), è morta a Roma all’età di 97 anni. Due mesi fa aveva perso il figlio Aldo Paravicini, 65 anni, in un incidente stradale.

“Decana degli ambientalisti, che ha salvato una parte preziosa del paesaggio italiano oltre a ville, castelli e boschi”, scrive di lei Repubblica.

Vedova Paravicini e Mozzoni, era nata a Merate il 6 giugno 1923. Giulia Maria Crespi, discendente della famiglia di cotonieri lombardi, cugini dei proprietari della fabbrica di Crespi d’Adda, è stata un’imprenditrice, e nel 1962 era entrata nella proprietà del Corriere della Sera (allontanò dalla direzione Giovanni Spadolini per sostituirlo con Piero Ottone).

“E’ un evento che segna un momento cruciale nella storia della Fondazione, e vena di infinita tristezza l’animo del Consiglio di amministrazione, del comitato dei garanti, della struttura operativa e delle delegazioni del Fai che a lei con unanime riconoscenza dedicano il più commosso tributo. La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire”, dichiara Andrea Carandini, presidente dell’ente.

Con Salani nel 2018 ha pubblicato Le storie di Anna, la bambina che non diceva mai le bugie, libro in cui si legge anche la passione per un mondo che l’autrice ha contribuito in prima persona a costruire, dove agricoltura e natura sono in armonia e gli uomini sono invitati ogni tanto a sottrarsi al loro vortice quotidiano per camminare tra i biancospini e le margherite, oppure cavalcare nei boschi, o ancora contemplare il fiume che scorre sussurrando tutte quelle favole che loro, troppo indaffarati, non hanno mai tempo di ascoltare.

Fotografia header: Giulia-Maria-Crespi-Getty-editorial-19-07-2020