Dopo il calo del 2024 (-0,9% sul 2023), nel primo quadrimestre 2025 si intensifica la flessione dell’editoria di varia: il mercato in Italia scende del 3,6% a valore (ben 975mila i libri acquistati in meno). In Europa è quello andato peggio. Calano le vendite in tutti i canali, ma di più nell’online (il cui peso scende al 40%) e nella grande distribuzione, mentre aumenta la quota delle librerie fisiche (soffrono, però, le indipendenti, e “negli ultimi 10 anni se ne sono perse ben 1000…”). Quanto ai piccoli editori, perdono più dei grandi. Segno meno per i bestseller, come pure per la narrativa letteraria, i fumetti e la saggistica. Lieve discesa anche per il romance. Cipolletta (AIE) sottolinea il ruolo del calo demografico, dell’impatto delle nuove tecnologie sulla lettura e delle mutate condizioni di studio: “Tendenze di lungo periodo che incidono già ora sull’industria del libro” – Dati e particolari dal Salone del libro in corso a Torino
Al Salone del libro in corso a Torino gli editori si interrogano sul rallentamento, dati alla mano, del mercato librario italiano (che, a livello europeo, è quello andato peggio). I livelli del pre-pandemia, fortunatamente, sono ancora lontani, ma nei primi quattro mesi del 2025 “si intensifica la flessione”: l’editoria italiana di varia – romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione – cala infatti del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, registrando 431,3 milioni di euro di vendite a valore per una minor spesa degli italiani di 15,9 milioni di euro. Il calo a copie è stato del 3,2%: quasi un milione di copie di libri acquistati in meno (975mila) su 29,2 milioni di copie complessive.
I piccoli editori perdono più dei grandi
La flessione coinvolge tutti gli editori, con gradi di intensità diversi: i grandi gruppi e gli editori con un venduto superiore a 5 milioni di euro di nell’anno precedente perdono l’1,3% a valore, gli editori medi (tra uno e cinque milioni di euro di venduto) il 13,1%, i piccoli (sotto il milione di euro di venduto) il 7,3%. Se ne è parlato anche ieri, in un incontro tra la filiera del libro e il ministro della cultura Alessandro Giuli.
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L’AIE: “È necessaria una riflessione e azioni collettive”
“Il mercato sconta il venir meno delle misure di sostegno, in particolare il calo degli acquisti con le Carte per i neo-diciottenni e quelli delle biblioteche, ma al netto di questo tiene in un contesto caratterizzato da tendenze di lungo periodo – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori Innocenzo Cipolletta –. Il calo demografico, l’impatto delle nuove tecnologie sui modi e i tempi della lettura, modalità di studio differenti che nelle università tendono a marginalizzare l’approfondimento sui libri sono fenomeni che dispiegano i loro effetti a largo raggio sull’industria editoriale e che hanno riflessi sulla vita culturale del Paese. È necessaria una riflessione e azioni collettive, degli attori pubblici e privati assieme, che rimettano il libro al centro”.
L’analisi e rielaborazione dell’ufficio studi AIE sulla base di dati NielsenIQ-GfK e altre fonti è stata presentata al Salone nel convegno Il mercato del libro nei primi mesi del 2025. Con la moderazione di Sabina Minardi (giornalista del settimanale L’Espresso), hanno illustrato l’andamento dei rispettivi settori i rappresentanti dei gruppi di AIE Lorenzo Armando (presidente del Gruppo Piccoli editori), Renata Gorgani (presidente del Gruppo Editoria di varia), Maurizio Messina (presidente del Gruppo Accademico Professionale) e Roberto Devalle (vicepresidente del Gruppo Educativo). A seguire l’approfondimento sulle sfide del mercato e in particolare l’andamento dei canali e dei generi con Paolo Ambrosini (Associazione Librai Italiani Confcommercio), Isabella Ferretti (66thand2nd), Andrea Giunti (Gruppo Giunti), Stefano Mauri (Gruppo editoriale Mauri Spagnol), Barbara Nardi (Gruppo Feltrinelli), Alberto Ottieri (Messaggerie), Enrico Selva Coddè (Gruppo Mondadori).
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Anche il 2024 si era chiuso in calo
Nel 2024 l’editoria italiana di varia ha chiuso in calo dello 0,9%, con vendite complessive di 1.522 milioni di euro, 14,6 milioni in meno dell’anno precedente. L’editoria scolastica adozionale ha registrato un meno 0,5% attestandosi a 790,2 milioni di euro, 3,9 milioni in meno dell’anno precedente. L’editoria universitaria ha accusato una flessione del 15,1%: i 154,9 milioni di euro di vendite a valore sono inferiori di 27,5 milioni rispetto l’anno precedente.
Le ragioni della flessione del 2025
Rispetto all’anno precedente, il mercato di varia nel 2025 sconta soprattutto la forte diminuzione dei sostegni alla domanda: gli acquisti dei neo-diciottenni con le Carte nei primi quattro mesi del 2025 sono stati pari a 18,3 milioni di euro contro i 45,9 milioni di euro del 2024: al netto di questi acquisti, il mercato del 2025 rispetto al 2024 è in crescita del 2,9%.
“Le prime dieci novità hanno venduto quasi un quarto di copie in meno”
Le prime dieci novità nel 2025 hanno venduto quasi un quarto di copie in meno (-23,9%) rispetto al 2024.
Infine, se nella top 10 dei primi quattro mesi del 2024 figuravano sei romanzi italiani, tra cui il primo in classifica, nel 2025 sono solo due, in ottavo e decimo posto.
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Prezzi in diminuzione
Il prezzo medio del venduto, pari a 14,76 euro, è in flessione dello 0,3% rispetto all’anno precedente, contro un’inflazione generale del 2%.
Cresce la quota delle librerie rispetto ai negozi online (ma con un calo del venduto)
Nei primi quattro mesi del 2025 segnano una flessione degli acquisti tutti i canali di vendita. La grande distribuzione perde il 6,6% delle vendite a valore, gli store online il 5,2%, le librerie di catena e indipendenti il 2,1%. Ma all’interno di questo ultimo gruppo, le librerie indipendenti perdono 322mila copie comprate, il 7,5%.
“In 10 anni perse 1000 librerie indipendenti”
A proposito di librerie indipendenti, stando ai dati di Messaggerie comunicati da Ottieri, “in 10 anni si sono perse 1000 librerie indipendenti, si è passati da 2251 a 1354 negozi, e la crescita dei negozi in franchising non ha certo compensato“.
L’ecommerce si riduce al 40%
Per effetto dei diversi andamenti, la quota delle librerie fisiche cresce ancora e raggiunge il 55,6%, l’online si riduce al 40% e la grande distribuzione si attesta a un residuale 4,5%.
Calano tutti i generi (narrativa inclusa), segno più solo per i libri per bambini e ragazzi
Il calo delle vendite attraversa tutti i generi con l’esclusione di bambini e ragazzi, le cui vendite crescono a valore del 5,4%. La saggistica specialistica è calata del 12,4%, la manualistica del 7,7%, la saggistica generale del 2,7%, la narrativa straniera del 2%, la narrativa italiana dell’1,5%, i fumetti dell’1,4%. Male le formule promozionali dell’1+1: calo del 15,7%.
Male la narrativa letteraria. Lieve flessione per il romance
All’interno della narrativa italiana, cala dell’11,2% quella letteraria e cresce dell’8,9% quella di genere.
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Il romance, in flessione dell’1,8%, vede però una crescita delle vendite di autrici italiane (più 16,7%) e un calo di quelle straniere (meno 22,1%), confermando un trend già in corso l’anno precedente.
Segno meno anche per manga e fumetti (che perdono più degli altri generi)
Nei libri per bambini e ragazzi traina la fascia 0-5 anni (più 13,5%) e calano tutte le altre, mentre nei fumetti prosegue la discesa dei manga che perdono il 5,8% mentre, in controtendenza, i fumetti per bambini e ragazzi crescono del 14,5%.
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