C’è ancora tempo e spazio per fermarsi e riflettere? E per una nuova rivista di approfondimento? Chora Media e Feltrinelli accettano la sfida e presentano “Volume”, un trimestrale cartaceo, diretto da Mario Calabresi, che punta a rappresentare “un’esperienza immersiva”: suoni e parole, disponibili attraverso i QR code, “daranno voce ai protagonisti, e costruiranno una colonna sonora con suoni e musiche”. Il primo numero del “libro-magazine” è dedicato al tempo – I particolari sul progetto
Nell’era iper-veloce e iper-frammentata dei social e delle piattaforme, al tempo dei Reel, dei riassunti delle AI e delle (troppe) chat, c’è spazio per una nuova rivista di approfondimento, per un trimestrale cartaceo? Chora Media (podcast company fondata da Mario Calabresi e Guido Brera) e Feltrinelli accettano la sfida, oggettivamente molto difficile, e presentano Volume, un nuovo trimestrale, diretto dallo stesso Calabresi, che sottolinea: “Siamo convinti che in un’epoca confusa, andare a fondo nelle cose, riflettere, ascoltare punti di vista sia un modo per orientarsi, farsi un’opinione, coltivare dubbi ed essere in grado di scegliere”.
Ogni numero di Volume ha un tema, “un filo rosso che lo attraversa, una grande questione contemporanea, affrontata attraverso diversi punti di vista, testimonianze e racconti per immagini di grandi fotografi”. Inoltre, Volume punta a rappresentare “un’esperienza immersiva“: suoni e parole, disponibili attraverso i QR code, “daranno cioè voce ai protagonisti del numero, e costruiranno una colonna sonora con suoni e musiche”.
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IL TEMA DEL PRIMO NUMERO? IL TEMPO
Il primo numero del “magazine-libro” (144 pagina, a 16 euro), fatto di reportage, analisi, interviste e inchieste, è dedicato al tempo, e ospita testi, tra gli altri, di Andrea Bajani, Cecilia Sala, Paolo Giordano, Simone Pieranni e Francesca Mannocchi, Guido Maria Brera, Alessandro Barbero e Davide Savelli, Francesca Milano, François Hartog intervistato da Cesare Martinetti, Ferdinando Cotugno, Andrea de Cesco, Silvia Nucini, Sara Poma, Nadia Terranova, Ilaria Gaspari, Angelo Carotenuto, Luca Micheli, Calabresi, Franco Arminio, Arianna Arcara; spazio, inoltre, a un reportage Paolo Pellegrin.
Come si legge nella presentazione del progetto, “viviamo in un eterno presente, il passato è dimenticato, il futuro indistinto. Il tempo è quello che ci appare sullo schermo dello smartphone: una breaking news continua, un rullo che scandisce la nostra vita, i social che ci cambiano l’umore”. “C’è ancora tempo e spazio per fermarsi e riflettere”, si chiedono gli ideatori?
Nel primo numero del trimestrale si parlerà, dunque, del “tempo eternamente presente, figlio dei social, il tempo finito di chi ha una malattia, il tempo nemico di chi vive per non invecchiare, il tempo visonario della finanza, il tempo utopico di un passato che non esiste e quello che si intreccia alle radici delle nostre storie famigliari”. Ma anche del tempo di questi “tempi feroci”: il servizio fotografico è dedicato ai feriti di Gaza. Spazio, poi, per un altro servizio fotografico, sui sogni degli anziani.
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