Non senza polemiche, Cina e Africa stanno intessendo relazioni sempre più strette. Non solo economiche, ma anche letterarie. I problemi, però, non mancano…

Non senza polemiche, Cina e Africa stanno intessendo relazioni sempre più strette. E, sebbene la stampa si concentri sul commercio e gli investimenti economici, anche la cultura è coinvolta.

La Cina annovera tra le sue discusse ambizioni quella di “contrastare l’egemonia culturale occidentale”, e per questo sta investendo molto nella traduzione e nell’esportazione della propria letteratura all’estero con l’intento di ottenere visibilità nella scena mondiale. A tal scopo nel 2006 il governo cinese ha promosso un piano strategico quinquennale per lo sviluppo culturale e numerosi progetti atti a promuovere le esportazioni di pubblicazioni cinesi, al fine di migliorare l’immagine di cui il paese gode all’estero. Tuttavia uno studio sul numero di traduzioni di autori cinesi in Africa suggerisce che la strategia ha avuto un successo limitato e che la letteratura cinese in Africa svolge principalmente una funzione cerimoniale e diplomatica. Inoltre, una grande quantità di letteratura cinese tradotta proviene da case editrici francesi, inglesi e americane, e non direttamente dalla Cina.

La letteratura disponibile è quindi generalmente in lingue europee e non in lingue africane, il che crea un’alta barriera interculturale che esclude una larga fetta della popolazione africana. Tali difficoltà sono anche causate dalla mancanza di autori e traduttori con le necessarie competenze linguistiche.

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Insomma, escludendo qualche caso isolato – come quello del poeta cinese Jidi Majia, recentemente pubblicato in Kiswahili – la traduzione della letteratura cinese in lingue africane rimane estremamente limitata e dipendente da singole collaborazioni.

Secondo il sito The Conversation, i due paesi dovrebbero sforzarsi di dar vita a collaborazioni tra case editrici africane e cinesi senza passare attraverso intermediari occidentali: coinvolgere la comunità letteraria africana potrebbe aiutare la Cina a ottenere una linea più diretta di accesso a una vasta gamma di lettori africani.

MENTRE CONTINUANO LE POLEMICHE SULLA CENSURA, E NON SOLO…

Allo stesso tempo, non va però assolutamente dimenticato il tema della censura degli scrittori in Cina, che spesso fa discutere in Occidente.

Non solo: come ha raccontato il Post, il governo cinese ha deciso di ridurre la diffusione di libri illustrati, per limitare l’influenza delle idee occidentali nel paese. Sarebbero quindi state imposte delle quote sul numero di libri stranieri illustrati per bambini che potranno essere pubblicati nel 2017, al fine di favorire gli autori cinesi. Una scelta che, ancora una volta, sta facendo discutere.

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