Amaranta Sbardella, traduttrice dal catalano, è in libreria con “Barcelona Desnuda”, una raccolta di racconti i cui protagonisti sono personaggi di opere di autori barcellonesi che girano per la città, ripercorrendo il tragitto che intraprendono nella propria opera

Amaranta Sbardella, una delle principali traduttrici dal catalano, è in libreria con Barcelona Desnuda (Exòrma Edizioni), una raccolta di racconti i cui protagonisti sono personaggi di opere di autori barcellonesi, che girano per la città ripercorrendo il tragitto che intraprendono nella propria opera.

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Barcellona, giorni nostri. La vita di uno stagista bibliotecario procede nella normalità, chiuso com’è nel suo appartamento malandato nel cuore del quartiere Raval, tra la pila di libri sulle letterature contemporanee catalana e castigliana da catalogare per conto della Biblioteca Centrale. All’improvviso, però, alcune schede dei maggiori autori spariscono: dove sono finiti? Per le strade di Barcellona, liberi di riappropriarsi la loro città. Petra Delicado, Clara Barceló, Pepe Carvalho e molti altri si avventurano nella città catalana per compiere lo stesso tragitto già ritratto nell’opera cui appartengono: incontrano i loro contemporanei, non disdegnano un caffè, visitano monumenti e teatri. E Barcellona diventa essa stessa teatro di un mosaico proteiforme, dove scrittura, arte e storia si mescolano inscindibili, in un unico poutpourri culturale.

Sbardella, traduttrice e editor, ha vinto il premio del Departament de Cultura de la Generalitat de Catalunya con la traduzione dal catalano di Sotto l’attonita freddezza di questi occhi di Salvador Espriu. Ha tradotto, tra gli altri, La vita senza Sara Amat di Pep Puig (Marsilio), Incerta gloria di Joan Sales (Nottetempo), Il giglio di fuoco di Vic Echegoyen (Sonzogno), oltre ad aver pubblicato, con Quodlibet, Il mostro e la fanciulla. Le riscritture di Arianna e del Minotauro nel Novecento.

Attraverso gli occhi dei suoi personaggi, propone il ritratto di una Barcellona molto lontana da quella stereotipata degli itinerari turistici: è una Barcellona degli anarchici, dei bombardamenti italiani, degli scrittori del boom, del franchismo, dell’incendio ai conventi, delle mummie, delle due grandi Esposizioni universali e delle Olimpiadi. Tra accoglienza e contrasti, suggestioni e ricchezze, il libro è anche un’occasione di rispolverare i personaggi di opere più o meno conosciute, come quelle di Gimenéz-Bartlett, Vázquez Montalbán, Ruiz Zafón, Dan Brown, ma anche Carmen Laforet, Eduardo Mendoza, Juan Marsé.

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