ilLibraio.it ha parlato di libri (e non solo) con Braschi, cantautore 25enne protagonista all’ultimo Sanremo tra le Nuove Proposte, con il brano “Nel mare ci sono i coccodrilli”, che prende il nome dell’omonimo romanzo di Fabio Geda

Braschi, cantautore 25enne, è stato protagonista all’ultimo Sanremo tra le Nuove Proposte, con il brano Nel mare ci sono i coccodrilli, che prende il nome dell’omonimo libro di Fabio Geda.

Il disco di Braschi, Trasparente, è una conferma della sua vocazione internazionale: il giovane artista, infatti, è sì legato alla sua Romagna, ma anche agli Stati Uniti, dove ha già registrato e portato in tour il suo primo Ep, Richmond (tra i suoi estimatori, i Calexico, band cult dell’Arizona, protagonista nel genere alt-country, e non solo).

Braschi, qual è il suo rapporto con la lettura?
“Piuttosto buono, direi. Leggo e cerco di farlo il più possibile, però mi stanco anche molto facilmente e lascio un libro che non mi prende dopo poco”.

Quali sono i suoi autori preferiti?
“Cambio libri e autori preferiti abbastanza spesso. Di recente, due letture importanti per me sono state Ciao di Walter Veltroni e Lei mi parla ancora di Giuseppe Sgarbi”.

Ci sono dei libri in particolare che hanno ispirato i testi del suo disco?
“Sì, Nel mare ci sono i coccodrilli di Geda e Rimini di Tondelli”.

Perché ha scelto di omaggiare il libro di Fabio Geda nel titolo del brano che ha portato a Sanremo?
“Perché lo sfondo della mia canzone è lo stesso del libro. Parla di chi attraversa il mare con un gommone per costruirsi una vita da un’altra parte”.

Come nasce la sua fascinazione per gli Stati Uniti? Solo da passioni musicali o anche letterarie?
“Nasce principalmente da passioni musicali: Springsteen, Dylan, Waits… Da ragazzino ascolti quelle canzoni, cerchi di tradurle e rimani ‘incastrato’… cerchi l’America in ogni cosa che fai, anche se ti trovi a Santarcangelo di Romagna e vivi una vita normale. Poi, con il tempo che passa, provi a tornare indietro e a sentirti semplicemente un uomo di Santarcangelo di Romagna”.

Com’è nato l’incontro con i Calexico?
“È nato per caso, attraverso il mio produttore Jd Foster, che è stato anche il produttore di molti loro dischi”.


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