Nel noir “Alla deriva”, Michael Katz Krefeld racconta l’insospettabile cuore nero di Copenaghen

Da quando Eva, la sua compagna, è stata assassinata durante una rapina in casa, il detective Thomas Ravnsholdt, soprannominato Ravn dai colleghi e dagli amici, passa il tempo marcio di alcol in fondo a un bar o sulla sua barca ormeggiata nel canale di Christianshavn, a Copenaghen. Tornare nella casa vuota dove abitavano insieme è fuori discussione. E, alla fine, anche la polizia ha dovuto sospenderlo dal servizio.

Un amico di vecchia data lo riporta però alla realtà chiedendogli un aiuto per ritrovare una ragazza scomparsa. A quanto pare, Masja è stata venduta dal fidanzato per ripagare un debito di gioco ed è finita nelle mani di Slavros, un criminale che gestisce una rete di bordelli in tutta Europa. Ravn sa che nulla potrà restituirgli la vita che aveva, ma, forse, scandagliando i bassifondi di Copenaghen e di Stoccolma rallenterà la sua deriva. E, se è ancora viva, anche quella di Masja.

È la trama di Alla deriva (Einaudi Stile Libero), romanzo noir di Michael Katz Krefeld, danese classe ’66, al suo terzo libro, il primo della serie con protagonista il detective Ravn.

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