Arriva anche in Italia “I venerdì da Enrico’s”, a cui Don Carpenter stava lavorando prima delle sua morte, portato a termine da Jonathan Lethem. E in occasione dell’uscita italiana del libro, ecco un fumetto che ironizza sull’approccio “maschile” alla letteratura, in contrapposizione a quello “femminile”… – I particolari

Basta poco per scaldare la piccola scena letteraria della Portland dei primi anni Sessanta: grazie a un racconto venduto a “Playboy” per tremila dollari, Dick Dubonet è l’unico autore pubblicato della zona e si accompagna alla bellissima Linda McNeill, nota per le sue frequentazioni disinibite della cerchia Beat. Inevitabile che a Dick guardino con ammirazione – e una certa invidia – i tanti aspiranti scrittori che affollano bar e party. Come Stan Winger, che dimostra uno spiccato talento, benché ancora grezzo e inesplorato, per il genere pulp, ispirato dalla sua segreta attività di ladro di appartamenti. A credere in lui è il suo insegnante di scrittura creativa al college: Charlie Monel, veterano della guerra di Corea, trasferitosi in Oregon dalla rutilante San Francisco, dove ha a lungo cullato il sogno di scrivere un’opera tale da imprimere un nuovo corso alla letteratura americana. Ma a cambiargli la vita, per ora, è stata soprattutto la nascita di una figlia e la presenza di una famiglia da mantenere. È proprio sua moglie, Jaime, a conoscere prima di lui e di chiunque altro un’inattesa fortuna editoriale, grazie al romanzo che ha partorito in segreto nella solitudine deprimente di provincia, ispirandosi alle sue memorie famigliari: sarà soltanto il primo di una lunga scia di successi. I destini di Jaime, Charlie e dei loro amici scrittori s’intrecciano per vent’anni, con sorti alterne, approdando talvolta a Hollywood, là dove la distanza tra scrivere e guadagnare può essere molto più breve, ma spesso al costo di snaturare la prima ispirazione: così pura, così indimenticabile. Sogni e ambizioni, esordi imbarazzanti e disperati tentativi di non cadere nella mediocrità e nell’oblio, amori che non salvano e serate dall’alto tasso alcolico…

Ne I venerdì da Enrico’s (Frassinelli), lo scrittore Don Carpenter (1931 – 1995) ha raccontato il percorso suo e di un’intera generazione di scrittori. Carpenter stava lavorando al volume prima delle sua morte, e il collega Jonathan Lethem ha voluto portare a termine l’opera, ora tradotta in italiano.

In occasione dell’uscita, il (bel) blog di letteratura america Holden & Company pubblica in esclusiva per l’Italia un fumetto americano da noi inedito, che ha come protagonista proprio Lethem, in veste di supereroe, insieme a Michael Chabon. L’autrice, l’americana Patricia Storms, ironizza sull’approccio “maschile” alla letteratura, in contrapposizione a quello “femminile” (rappresentato da Candace Bushnell, l’autrice di Sex and the City).

Come si legge sul blog, “il fumetto si intitola The Amazing Adventures of Lethem & Chabon e mette in scena un ‘dynamic literary duo’ composto proprio da Jonathan Lethem e Michael Chabon, che volando giù da un grattacielo in uno scenario urbano da comics anni ’50, adeguatamente travestiti con costume e mantello d’ordinanza, intervengono per soccorrere una coppia in difficoltà”. E ancora: “In The Amazing Adventures of Lethem & Chabon, la missione dei due supereroi (con qualche accenno di bromance) consiste nel salvare gli uomini che non riescono più a trovare nella letteratura la piena soddisfazione della propria sensibilità maschile. Quando la situazione sembra ormai disperata, Lethem e Chabon arrivano a portare “un genere di fiction che darà al tuo intiepidito testosterone quel proverbiale calcio nelle palle’: una narrativa in cui “l’elemento più importante per l’intellettuale maschio moderno’ sta proprio nella centralità dei fumetti. Peccato che una letteratura tanto maschiocentrica diffonda nell’aria un po’ troppi ormoni per i gusti di Candace Bushnell, autrice di Sex and the City, paladina della chick-lit e, inevitabilmente, supervillain arcinemica di Lethem e Chabon: i quali si troveranno così a dover fronteggiare la sua terribile arma finale, che cambierà profondamente la loro visione della letteratura e le loro, ehm, tendenze personali…”.

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