Chi è Jean Rhys, voce dimenticata del Novecento che ha raccontato le storie di donne sradicate e criticate dalla società? Autrice che ha scritto il prequel di “Jane Eyre”, raccontando la storia dal punto di vista della signora Rochester, ha vissuto un’esistenza travagliata, segnata dall’alcolismo e da tre matrimoni…

Jean Rhys, autrice dalle molteplici rinascite, una delle voci femminili meno conosciute del Novecento, torna nelle librerie italiane con la nuova edizione di Io una volta abitavo qui (Adelphi, traduzione di Marisa Caramella e Laura Noulian), una raccolta di racconti.

jean rhys

Nata nei Caraibi da padre gallese e madre creola, Ella Gwendolen Rees Williams, poi conosciuta come Jean Rhys, si trasferisce a sedici anni a Londra con il sogno di diventare ballerina di fila. La carriera non prende mai il decollo e così si trova a vivere a Parigi, senza denaro, ma con un talento, la scrittura.

Negli anni Venti, avvicinatasi alla lettura modernista e all’alcol, passioni che non l’abbandoneranno mai, Jean Rhys scrive le sue prime opere, storie di donne strappate dalle loro radici, sfruttare e poi cacciate dalla stessa società che ha permesso che questo accadesse loro. Grazie alle frequenti visite a Parigi conosce Ford Madox Ford che si fa anche promotore delle sue opere.

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In questi anni vedono la luce Quartetto (Adelphi, traduzione di Franca Cavagnoli), basato proprio sulla relazione con Ford Madox Ford e la sua compagna; Addio, Mr Mackenzie (Adelphi, traduzione di Marcella Dallatorre), The left bank and other stories, Viaggio nel buio (Giunti, traduzione di Delfina Vezzoli) e Buongiorno mezzanotte (Bompiani, traduzione di M. Silvera).

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Negli stessi anni incontra il primo marito, il giornalista e spia Jean Lenglet, da cui ha due figli, un maschio morto poco dopo la nascita e la figlia Maryvonne. Dopo il divorzio si sposa con l’editore Leslie Tilden-Smith con cui vive in Devon. Dopo la morte del secondo marito, nel 1947 si risposa con l’avvocato Max Hamer, ma si perdono le tracce dell’autrice, tanto che negli anni seguenti gira voce che Jean Rhys sia defunta.

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Solo nel 1966 Jean Rhys rompe il silenzio durato quasi trent’anni e lo fa con Il grande mare dei sargassi (Adelphi, traduzione di Adriana Motti), prequel di Jane Eyre, in cui si racconta la storia della prima signora Rochester. L’opera affronta temi come il patriarcato, l’istituzione del matrimonio e la malattia mentale e lo fa sia dal punto di vista della donna che di quello del marito, il Rochester di cui si innamora Jane Eyre.

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L’autrice, nonostante il successo guadagnato a settant’anni, si spegne nel 1979, ormai rovinata dall’alcolismo.

 

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