Silvia Dionisi ha avverato un sogno e a Roma ha aperto L’Altracittà, libreria frequentata da grandi e bambini: “Una vera e propria finestra sul mondo, una piazza di quartiere, una casa per tutti”

Siamo a Roma, in via Pavia 106. Qui Silvia Dionisi ha aperto L’Altracittà, un luogo speciale, in cui i libri sono al centro: “Ho cominciato a sognare L’Altracittà in una luminosa mattina di ottobre. Camminavo per il quartiere universitario in zona La Sapienza, dove vivo, e cercavo un posto, silenzioso, tranquillo, piacevole. Dovevo scrivere e ragionare e non mi andava di stare in casa. Ecco, ci voleva una libreria, con qualche libro da sfogliare, con qualche idea da rubare, con qualche suggestione da scovare. Il quartiere dove vivo è pieno di librerie universitarie ma quello che io cercavo non c’era…”, racconta la libraia. “Un giorno ho notato che proprio sotto casa mia si stava liberando un bel locale… è così che ho cominciato a creare. Di notte immaginavo arredi, colori, persone e scaffali pieni di libri. Di quelli che piacciono a me. Il progetto ha coinvolto anche il mio socio Andrea”.

Silvia Dionisi era libraia da oltre dieci anni della storica libreria Moderna di Rieti, “ma dopo una vita da pendolare, sentivo di dover riportare il mio baricentro nella città che amo di più, dove vivo con mio marito. Ho parlato con Andrea, abbiamo condiviso idee e strategie e abbiamo intrapreso strade parallele. Con l’amicizia di sempre”.

L’Altracittà “avrebbe ospitato i classici della letteratura, i classici contemporanei, con una selezione dei migliori titoli della narrativa internazionale tradotti in italiano. Una selezione ragionata, a prezzo contenuto. Un vero e proprio invito alla lettura. Avrebbe poi strizzato l’occhio alle arti, avrebbe dedicato spazio ai libri e alla loro storia, alle storie degli scrittori. Avrebbe invitato al viaggio, quello reale e quello immaginario, al viaggio nella fantasia. Avrebbe ospitato un’intera stanza per i bambini, che di fantasia vivono”.

Non solo: come ci racconta Silvia Dionisi, l’Altracittà “sarebbe diventato un luogo dove stare bene. Dove conversare, fermarsi, imparare, creare legami. Senza bisogno di birre o caffè. Per concedersi un attimo di silenzio o momenti di relax, senza guardare l’orologio. L’Altracittà sarebbe stata una vera e propria finestra sul mondo, una piazza di quartiere, una casa per tutti”.

Oggi la libreria è frequentata da grandi e bambini, e ospita corsi per tutte le età, oltre che incontri con gli autori. “Il tutto intorno a un divano inglese color petrolio, circondati da fiori, tra libri e storie di vita. Crediamo che questa sia la strada per far tornare i libri al centro delle nostre esistenze”.

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