A seguito della nuova stretta nel contrasto al coronavirus annunciata dal premier Conte, tutte le librerie italiane, almeno per due settimane, dovranno stare chiuse. ilLibraio.it ha parlato di questo momento drammatico per la categoria con Paolo Ambrosini, presidente di Ali (Associazione librai italiani)

“A seguito della nuova stretta nel contrasto al coronavirus annunciata dal premier Conte ieri sera, tutte le librerie italiane, almeno per due settimane, dovranno stare chiuse”.

Nella voce di Paolo Ambrosini, presidente di Ali (Associazione librai italiani), che stamattina abbiamo contattato telefonicamente, c’è senza dubbio forte preoccupazione, ma anche consapevolezza del momento difficile per tutti (non solo per libraie e librai, e per le lavoratrici e i lavoratori della filiera del libro – qui il nostro approfondimento di ieri sul pesante impatto sul settore dell’emergenza covid-19; ndr).

Chiediamo ad Ambrosini di chiarire a tutte le librerie che, come abbiamo raccontato, nei giorni scorsi da Nord a Sud si sono attivate per le consegne a domicilio, se queste ultime sono ancora consentite: “In questi minuti stiamo chiedendo ulteriori chiarimenti. Al momento l’impressione è che sia consentita solo la consegna attraverso corrieri regolamentati. In pratica, le consegne a casa non possono essere fatte dai librai stessi”. Per ordinare i libri i clienti possono contattare i librai telefonicamente o via mail (e via web in generale).

Ambrosini già nei giorni scorsi ha ammesso la difficoltà del momento per le librerie, alle prese con un pesante calo delle vendite: “Ora, con la chiusura dei negozi in tutta Italia, ci auguriamo solo fino al 25 marzo, la situazione si complica ulteriormente. Non fattureremo nulla o quasi. Ecco perché ci siamo attivati per chiedere a editori, distributori e grossisti un piano a sostegno della liquidità delle librerie, considerata questa fase drammatica”.

Per il presidente dell’Associazione librai italiani “questo non è il momento delle polemiche, ma dell’unità”. Infine, un invito ai librai a “comunicare attraverso i social con i propri lettori e clienti”, a conservare “il proprio ruolo e la propria unicità” in questi giorni di paura e confusione.

 

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