Le librerie (in attesa di sapere se – e dove – dovranno abbassare le serrande) si organizzano in tutta Italia per le consegne a domicilio. Le vendite calano, eventi e presentazioni vengono annullati (sempre più probabile il rinvio all’autunno del Salone di Torino), e si posticipano le uscite delle novità. In questo contesto, il 25 marzo entrerà in vigore la nuova legge sulla lettura (lo sconto consentito scenderà al 5%), che l’Aie ha criticato prima, e chiesto di posticipare poi. A proposito, che ne sarà dal 25 marzo dei libri “fuorilegge” nella GdO? – Il punto della situazione sul pesante impatto del coronavirus sull’intera filiera

Mentre, in piena emergenza Covid-19, ci si aspetta misure ancor “più stringenti” delle forti – ma necessarie – restrizioni che già riguardano l’intera Italia, cresce la preoccupazione nella filiera del libro (che coinvolge decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, e le loro famiglie, da Nord a Sud), alle prese con l’inevitabile calo delle vendite, le presentazioni e gli eventi annullati, e con le case editrici che valutano di spostare alcune uscite. Proprio in un momento in cui i libri sono un momento di conforto, riflessione, informazione e, perché no, evasione.

VERSO IL RINVIO DEL SALONE DI TORINO?

Da Torino, intanto, a conferma di quanto avevamo già scritto nei giorni scorsi, arrivano ulteriori aggiornamenti sul sempre più probabile rinvio del Salone del Libro, per il momento ancora in programma da giovedì 14 a lunedì 18 maggio. Come riporta l’edizione locale di Repubblica, Giulio Biino, presidente del Circolo dei Lettori, ha riassunto così la situazione: “Stiamo navigando a vista”. La decisione definitiva non è stata ancora presa, ma il Salone potrebbe essere spostato in autunno. Staremo a vedere. Tra l’altro, non sembra neppure semplice trovare una nuova data, vista la sovrapposizione di eventi già fissati al Lingotto (e non solo)

LE INIZIATIVE DELLE LIBRERIE IN TUTTA ITALIA

Nel frattempo, in attesa di capire se saranno costrette a chiudere (e dove, e per quanti giorni nel caso), le librerie di tutta Italia si stanno mobilitando sui social (con iniziative di promozione della lettura e inviti a condividere i libri letti nei giorni dell’#iostoacasa, con il supporto di autrici, autori, editori, bookinfluencer e addetti ai lavori – qui, a proposito, l’articolo che racconta come anche noi de ilLibraio.it stiamo coinvolgendo lettrici e lettori sui social), ma anche puntando sulle consegne a domicilio: ne abbiamo scritto ieri, scegliendo, tra i tanti, il bell’esempio della libreria Volante di Lecco che, oltre ai libri consegnati in bici, propone gruppi e letture online, oltre a giochi letterari virtuali per bambini e ragazzi.

ANCHE A TORINO…

Da Lecco nuovamente a Torino, dove anche COLTI (Consorzio Librerie Torinesi Indipendenti) ha attivato un servizio di consegne a domicilio. L’iniziativa si chiama “Io leggo a casa” e mira “a mantenere le librerie, veri e propri collanti territoriali, in relazione continua con le persone che vivono i quartieri e le strade della nostra città. Le prenotazioni andranno fatte alle singole librerie che provvederanno a raggiungere il domicilio del cliente portando anche in omaggio uno dei libri pubblicati da COLTI“.

E A BOLOGNA…

Da Torino a Bologna, dove liberie.coop attiva la consegna a domicilio dei volumi dalle librerie Ambasciatori e Zanichelli, “che sono pronte a raccogliere ordini per portarli direttamente a tutti coloro che, nel centro storico, non possono muoversi dalle proprie abitazioni. A portare i libri saranno librai volontari che si sposteranno a piedi, in bicicletta o con auto elettriche, dotati delle protezioni adeguate al contatto con il pubblico“.  Si potrà scegliere “su tutto il catalogo delle librerie, consultabile sul sito, o avvalersi dei consigli dei librai sui canali social di liberie.coop e al telefono. La consegna, gratuita, è assicurata in giornata per tutte le ordinazioni pervenute entro le 14; avverrà sul pianerottolo, senza alcun contatto ravvicinato tra i librai ed i clienti, pagando sul momento in contanti o con terminale pos elettronico”.

E LA NUOVA LEGGE SUL LIBRO?

A proposito di librerie, c’è poi un altro tema, non meno rilevante. Negli ultimi mesi molto si è detto sulla “legge sulla lettura” (in particolare sulla parte relativa al limite di sconto consentito, che scende al 5%), e nel mondo dell’editoria libraria non sono mancate le divisioni (qui i particolari, le novità, e i diversi punti di vista, ndr).

Dopo l’approvazione alla Camera del 16 luglio 2019, il 5 febbraio 2020 la legge è passata al Senato. Nonostante la richiesta di un rinvio, causa coronavirus, da parte dell’Associazione Italiana Editorila legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale: dal 25 marzo il provvedimento entrerà in vigore.

LA RICHIESTA DELL’AIE A SEGUITO DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS

Già subito dopo l’approvazione di Palazzo Madama, Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori (che rappresenta l’editoria italiana da 150 anni – il 100% della scolastica, quasi il 100% dell’Universitaria e l’80% della varia), aveva posto l’attenzione su un tema non di poco conto: “Richiediamo l’assoluta garanzia e certezza sui tempi dell’entrata in vigore delle nuove norme, essendo in gioco, con conseguenze pesanti, l’organizzazione dell’intero mercato del libro, che, come qualsiasi altro settore produttivo, richiede tempo per adeguarsi al mutare delle regole”. Da questo punto di vista, la richiesta di dare alla filiera (case editrici grandi e piccole, librerie indipendenti, di catena e online, distributori) il tempo per riorganizzarsi non è stata presa in esame, neppure a seguito dell’emergenza Covid-19 che, come stiamo raccontando, sta mettendo in seria difficoltà il mondo del libro (come ogni altro settore, della cultura e dell’economia in generale).

Della nuova legge (che invece è sostenuta da Ali – Associazione Librai Italiani e da Adei – Associazione degli editori indipendenti, che con il presidente Marco Zapparoli, dopo l’approvazione in Senato, aveva parlato di “una legge che non ha effetti depressivi. Rende invece più equo e bilanciato il mercato”) l’Aie è tornata a parlare lo scorso 25 febbraio, rivolgendosi così al Governo: “Si tratta di un provvedimento rispetto al quale non abbiamo nascosto le nostre critiche, preoccupati per l’impatto che la riduzione degli sconti potrebbe avere sui lettori, ma che oggi è legge e di cui tutti condividiamo senza riserve gli obiettivi: far crescere la cultura del libro, allargare il pubblico dei lettori e quindi, in definitiva, alimentare lo sviluppo democratico del Paese. Daremo con convinzione e in tutte le forme possibili, a partire dalle scuole, il nostro contributo affinché questi obiettivi possano essere raggiunti. Nel garantire questo impegno, segnaliamo la necessità di consentire alle nostre imprese, di adeguarsi e prepararsi per tempo al nuovo assetto del mercato, evitando inefficienze, sprechi e doppie lavorazioni che possono danneggiare editori, rivenditori, autori e lettori“.

IL DESTINO DEI LIBRI “FUORILEGGE” NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Ad ogni modo, all’entrata in vigore mancano due settimane. Quel che appare ormai certo è che, purtroppo, il 25 marzo la fase eccezionale che da giorni vive l’intero Paese (oltre al resto del mondo) non sarà passata. Al momento in cui scriviamo, tra l’altro, non si può prevedere se e quali librerie saranno aperte. Viene da pensare al destino dei libri (se ne stimano ben 5 milioni) – etichettati con il “vecchio sconto” consentito sugli scaffali e sui banchi dei negozi -, che dal 25 marzo saranno considerati “fuorilegge” (ci riferiamo in particolare al settore della GdO, in cui i libri arrivano già etichettati in autogrill e supermercati). Tra l’altro, proprio in un periodo in cui la domanda di lettura è alta e l’ecommerce e i supermercati suppliscono come possono alla chiusura momentanea delle librerie. Non ci sembra questo il momento di mandare libri al macero.

 

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