Il Continente bianco
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Sinossi
Venticinque anni, bello come un Cristo e convinto che l’unica via per sopravvivere nel mondo sia un odio esercitato con calma e raziocinio, Marcello Croce è a capo di un movimento di estrema destra che annovera picchiatori, fanatici, ma anche teorici e figure dai tratti quasi metafisici – tutte accomunate dal fatto che, per loro, vivere è come trovarsi in guerra. Grazie anche alla connivenza con certi rappresentanti politici e alla condiscendenza con cui l’opinione pubblica, ormai, guarda a molti fenomeni legati al neofascismo, Croce porta avanti la sua idea di sovversione e, nel frattempo, frequenta Silvia, una donna della borghesia romana con la quale instaura un gioco di potere che li porterà alla perdizione.
La vicenda è ricostruita da un narratore misteriosamente attratto da Marcello e curioso di capire che cosa muova coloro che, oggi, credono in un’idea superata e violenta e la vogliono attuare. Ma c’è di più. La storia di Silvia e della sua caduta era già stata raccontata nello splendido romanzo, rimasto allo stato grezzo, che Goffredo Parise scrisse alla fine degli anni Settanta, L’odore del sangue. Il Continente bianco ne riprende temi e motivi, e sposta la vicenda ai giorni nostri, conservando nel rapporto morboso tra Silvia e Marcello la metafora potente del fascino che certe idee hanno esercitato, ed esercitano, sulla borghesia italiana.
Andrea Tarabbia, apprezzatissimo autore di Madrigale senza suono, vincitore del Premio Campiello 2019, scrive un romanzo sul potere, a volte funesto, che abbiamo sugli altri e ci regala uno straordinario ritratto di un gruppo di persone – e forse di un Paese – che danzano sull’abisso.
- ISBN: 8833935701
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 252
- Data di uscita: 23-08-2022
Recensioni
Dopo aver letto e molto gradito, Il giardino delle mosche, avevo un’alta aspettativa per questo libro. Devo dire che non mi è piaciuto molto, anche se devo riconoscere che la capacità di scrittura è sempre notevole.
In questo romanzo di Andrea Tarabbia, un personaggio, di nome di 'Andrea Tarabbia', va da uno psicoanalista, di nome Filippo, che ha una moglie, di nome Silvia, la quale fa all'amore con un fascistello bello e pericoloso che alla fine la uccide. E no, questo non è uno spoiler: la morte di Silvia vie Leggi tutto
“...un ragazzo che ho conosciuto per strada». Goffredo Parise, L’odore del sangue” Andrea Tarabbia è uno dei migliori scrittori italiani vivente. Il suo stile lo avvicina più a uno scrittore straniero. Con Il continente bianco vuole ripescare il grande romanzo italiano “Per molti anni mi sono arrov Leggi tutto
Boh. Un grande boh. L'ho mollato prima di metà perché penso sia uno di quei libri per cui arrivare alla fine non farebbe alcuna differenza. In generale mi ha suscitato sentimenti contrastanti finché non è prevalso il fastidio. Mi spiego: da una parte la bella scrittura di Tarabbia - un periodare da ro Leggi tutto
Parte bene ma dopo si perde, almeno a mio modesto avviso. Tutto sommato mi era piaciuto di più Il giardino delle Mosche
Premesso che è la riscrittura del romanzo "L'odore del sangue" di Goffredo Parise, ho trovato la scrittura barbosa. Alcuni episodi -per sentito dire-, il rapporto tra l'io narrante e lo psicanalista, la banda di fascistello sbalestrati, tutto cio' manca di verosimiglianza. L'unico, ad emergere, è il Leggi tutto
Non mi ha particolarmente entusiasmato…anzi. Della scrittura salvo le descrizioni ambientali, molto suggestive. la trama a mio parere non è stata così avvincente come dalle prime pagine pensavo potesse diventare. Peccato
Mah. Libro squilibrato e abbastanza inutile. Tutta la vicenda risulta finta, caricata, brutta. Non capisco sinceramente come sia entrato nella dozzina dello strega.
Un crescendo, che termina dove è iniziato, ma lasciando addosso sensazioni pesanti di paura, inquietudine, anche angoscia. Personaggi reali, in una Roma reale e deserta, ma che si muovono quasi come in un film distopico (ahimè nessuna distopia). Crudo, molto, come cruda è una realtà che non si vorre Leggi tutto
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