

Sinossi
Dal giorno in cui, sessant'anni fa, piovve terra sulla terra, e terra nell'acqua, e terra su duemila anime morte, di cui quattrocentottantasette bambini, a Erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una povertà aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell'oggi. La voce narrante di questo romanzo lirico, struggente, ferocemente intimo, conduce il lettore in un continuo andare e venire su e giù nel tempo: il vecchio ricorda e racconta il suo mondo com'era, prima che la cieca avidità dell'uomo lo distruggesse, e insieme racconta la sua vita, l'infanzia e la prima adolescenza, la spensieratezza di tre fratelli che si alterna alla incomprensibile violenza della vita famigliare, e che si deve misurare con il tormento di una comunità stravolta dal dolore. E poi la maturità e la vecchiaia, il presente, che porta su di sé il peso di una vita intera: e il simbolo di tutto questo sono le altalene del paese, che il narratore ricorda nel loro oscillare gioioso tra le grida felici dei bambini, e che vede oggi ferme, vuote, arrugginite. Un racconto poetico e sentitissimo, in cui Corona lascia libero il flusso dei ricordi e si concede ai suoi lettori con assoluta e generosa sincerità. I suoi luoghi, Erto, la diga, la montagna, così come le persone della sua vita, vengono filtrati dal tempo passato, e forse perduto, in un romanzo-monologo dove la profondità e il fascino del racconto sono impreziositi da una voce narrante sempre più risolta e convincente.
- ISBN: 8804761326
- Casa Editrice: Mondadori
- Pagine: 180
- Data di uscita: 05-09-2023
Recensioni
Poesia in prosa. Poesia pura. Parole cesellate come quando si intaglia il legno per un’opera artigianale di grande valore. E di grandi valori si impregna questa originale autobiografia graffiata, di un uomo irrobustito dalla natura selvaggia, dalla vita in alta quota; un’ esistenza lontana dai rifle Leggi tutto
Mauro Corona ci offre una storia autobiografica e personale, tanto personale. E' come se parlasse a se stesso e raccontasse tutto il suo vissuto in terza persona. Un racconto di fronte ad uno specchio che sdoppia la personalità e il vissuto. E' un racconto intimo, tanto intimo che commuoverà il lett Leggi tutto
Mauro Corona, scrive questo libro pensando alla sua fine, senza la paura di morire, ma di morire frainteso. Lui stesso dice che "tutto quello scritto sino ad ora non mi esponeva a sufficienza per timidezza". La paura fa nascondere molte cose e alla resa dei conti, Corona ha voluto dire qualcosa che
è la prima volta che affronto un libro scritto da corona. sono certa di non essere nel "target" dell'autore, ma ci ho provato lo stesso perché mi ispirava la narrazione leggendo la trama del libro. invece ne sono uscita parecchio confusa. è una sorta di autobiografia, con avvenimenti che sembrano un Leggi tutto
Meraviglioso. Una storia forte e dura, come le rocce delle montagne sulle quali l’autore è nato e cresciuto. Narrata nel susseguirsi delle stagioni non solo della Natura, ma nelle stagioni della Vita. Le montagne, sono state modellate dalle intemperie, nonostante la loro imponenza e la loro forza, Leggi tutto
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Ci ho provato. In memoria di un amico cui Corona piaceva moltissimo. Sarà scritto bene, sarà personale, ma purtroppo non riesco veramente più a reggere questa retorica alla “albero degli zoccoli”! Credo che il libro abbia molto di “autobiografico”. Che Corona viva e “si viva” così è scelta da rispet Leggi tutto
È un diario nostalgico, punta dritto al cuore di tutti coloro che hanno sofferto, poco o tanto, nella vita. È un racconto senza tempo, un pensiero l'altro senza inciampi. Ho versato qualche lacrimuccia, veramente.
mio primo libro di Corona: come essere nella testa della voce narrante durante una delle sue infinite notti insonni in cui dettagli e non della vita vissuta affiorano alla mente, senza senso cronologico. Escono così, spontaneamente un ragionamento tira l’altro. A tratti ridondante nei concetti.
“Dopo la tempesta tornava il sereno, l’eterna altalena dell’esistenza ripeteva i suoi din don. Tutto è un andare e venire, uno sparire e tornare.”
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