

La baracca dei tristi piaceri
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Sinossi
"Stava lì, l'aguzzina delle SS, capelli biondi e curati, il rossetto sulla bocca dura, l'uniforme impeccabile? Stava lì e pronunciò con sordida cattiveria: ?Ho letto sulla tua scheda che eri la puttana di un ebreo. È meglio che ti rassegni: d'ora in poi farai la puttana per cani e porci'".
Così racconta l'anziana Frau Kiesel alla giovane e ambiziosa Sveva, dando così voce a un dramma lungamente taciuto: quello delle prigioniere dei lager nazisti selezionate per i bordelli costruiti all'interno stesso dei campi di concentramento, in base un'aberrante strategia per la limitazione dell'omosessualità.
Donne i cui corpi venivano esposti ai sadici abusi delle SS e dei prigionieri maschi ? spesso veri e propri relitti umani ? che malgrado tutto preferivano rinunciare a un pezzo di pane per scambiarlo con pochi minuti di sesso tristissimo. Donne che alla fine della guerra, schiacciate dall'umiliazione e dalla solitudine, invece di denunciarla fecero di tutto per nascondere quella tragedia, seppellirla dentro di sé. In questo nuovo capitolo della memoria storica personale e collettiva, Helga Schneider continua, con lucidità e compassione, ma anche con implacabile giudizio, a dare testimonianza di ciò che è accaduto perché non si ripeta mai più, e a rendere un coraggioso omaggio alle donne che in tutti i tempi e in tutti i luoghi subiscono la violenza degli uomini, delle leggi, della Storia.
- ISBN: 8862560702
- Casa Editrice: Salani
- Pagine: 205
Recensioni
Ho scoperto Helga Schneider, scrittrice di origini tedesche ma ormai italiana d’adozione, nel 2001, da una nota sul Corriere della Sera sul suo libro forse più famoso, Lasciami andare, madre (Adelphi). La sua storia personale è tragica: quando Helga e suo fratello erano ancora bambini, nella Germani Leggi tutto
"Ogni volta che vedevo quel trabiccolo stracolmo di cadaveri, mi sembrava che gridasse scandalo al cielo. A un cielo dal quale un Dio immobile e distratto non era riuscito a dare un solo segno della sua presenza al campo. Un padreterno dall'inconcepibile tolleranza del male. No, io non ho mai notato Leggi tutto
Ci sono alcune cose che non mi hanno convinto in questo libro. La trama è notevole e "forte", ma lo stile dell'autrice mi è parso troppo leggero, soprattutto all'inizio perso in strade del tutto marginali narrando piccolezze e particolari che, ben lungi dal fare da cornice (chissà se questo era il s Leggi tutto
Un libro interessante che mette l'accento su alcuni aspetti meno noti del nazismo e della vita nei campi di concentramento. Non mi è piaciuta molto la struttura del libro: un'intervista a una vittima dei lager che si interseca con altre vicende e altre questioni (l'omosessualità e la sua accettazion Leggi tutto
E' un bel pugno nello stomaco questo nuovo romanzo della Schneider che tratta due temi tutto sommato marginali rispetto ai soliti quando si parla di nazismo e di campi di concentramento: i bordelli all'interno dei campi di prigionia e il trattamento riservato agli omosessuali. E' difficile rimanere
Questo libro è stato una sofferenza, e per i motivi sbagliati. L'argomento che sta alla base del romanzo è interessante e merita che se ne parli e se ne parli e se parli, se non altro per l'omertà e il silenzio che ha circondato la questione della prostituzione coatta nei campi di concentramento naz Leggi tutto
Immaginate di essere una ragazza tedesca di vent'anni durante la Seconda Guerra Mondiale. Un giorno come tanti altri venite arrestata senza spiegazioni e subite un processo sommario in cui l'accusa è di aver sporcato il sangue ariano con quello ebreo. Siete caricata insieme ad altre cinquanta donne Leggi tutto
... ma lo fa male. Non ci siamo... Se prendessimo questo libro come saggio storico dovremmo bocciarlo per lo scarso approfondimento della tematica affrontata. Ma non � un saggio storico... � un romanzo. E tuttavia anche in questo caso il verdetto non � pi� felice... Romanzo che dice poco, storia che Leggi tutto
Voto mille per la tematica, assolutamente interessante, atroce e pesante, tanto da obbligarmi a frammentare la lettura. voto mediocre per la struttura del racconto: una scrittrice in cerca di ispirazione si imbatte in una signora che con troppi intoppi le racconterà la sua testimonianza da sopravvis Leggi tutto
La critica che si muove più spesso ad Helga Schneider riguarda i tanti svolazzi laterali presenti nei suoi scritti. E ci si dimentica che questa donna ha vissuto in nazifascismo sulla sua pelle. E, soprattutto, che ha deciso di scriverne romanzi, non autobiografie. Lo stile può piacere o meno, ma so Leggi tutto
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