In anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia il film “Nina dei lupi”, tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Bertante, che a ilLibraio.it parla della sua fiaba nera, con tratti di distopia – Particolari e trailer

Pubblicato nel 2011 da Marsilio, candidato quell’anno al Premio Strega, Nina dei lupi, libro dello scrittore Alessandro Bertante, torna in libreria in una nuova edizione per La Nave di Teseo.

L’occasione è l’uscita del film tratto dal romanzo, che il 30 agosto viene presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, come proiezione speciale in apertura alle Giornate degli Autori, e che da quel giorno arriva nelle sale.

Il film, un fantasy-thriller distopico diretto e co-sceneggiato da Antonio Pisu, con un cast formato da Sergio Rubini, Sara Ciocca, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci e Davide Silvestri, e con Tiziana Foschi, Caterina Gabanella, Fabio Ferrari e Paolo Rossi Pisu, è prodotto da Genoma Films con il contributo del MIC, in collaborazione con Trentino Film Commission, in partecipazione con JCG BITS production e con Edoardo Possati, con il patrocinio dei Comuni di Ala e Vallarsa, ed è realizzato con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per Cinema e l’audiovisivo.

La trama del romanzo di Bertante, classe ’69, finalista l’anno scorso allo Strega con Mordi e fuggi – Il romanzo delle BR (Baldini + Castoldi), porta lettrici e lettori a tre anni da una misteriosa “Sciagura” che ha distrutto la civiltà. Nel borgo montano di Piedimulo una piccola comunità contadina sopravvive isolata dal mondo, protetta dalla frana di una galleria.

Fuggita dalla metropoli ormai in preda alla follia, Nina ha dodici anni e tutte le mattine osserva il cielo attraversato da macchie rosse e violacee, mentre una ragnatela bronzea oscura il sole, annichilendo ogni possibile idea di futuro. Ma il nemico è alle porte e Nina, rimasta orfana, sarà costretta a crescere in fretta. La protagonista, affiancata da personaggi leggendari e da una natura di nuovo rigogliosa e oracolare, sceglierà l’antica via della foresta

Bertante ha pubblicato saggi come Re Nudo (2005) e Contro il ’68 (2007); fra i suoi romanzi anche Al Diavul (2008), vincitore del premio Chianti, Estate crudele (2013), vincitore del premio Margherita Hack e Gli ultimi ragazzi del secolo (2016), vincitore del premio Selezione Campiello, giuria dei letterati,

Allo scrittore, course leader senior del triennio di Cinema e Animazione presso NABA Milano, abbiamo chiesto, nonostante le inevitabili differenze tra la trasposizione cinematografia e il romanzo, perché la sua fiaba nera, con tratti di distopia, resta attuale a 12 anni dalla pubblicazione: “Alla base della narrazione di Nina dei lupi c’è un forte ritorno alla potenza primigenia della natura e alla riscoperta dei miti ancestrali a essa collegati. La storia di Nina è un tramite verso altre forme di conoscenza che rifiutano nettamente la modernità e il nostro modello di sviluppo, basato su un consumo spasmodico e incontrollato delle risorse del pianeta. Nina dei lupi è un romanzo ecologista nel senso più profondo e radicale del termine. Questo aspetto rimane molto importante anche nel film”, la sua risposta a ilLibraio.it.

E così, il cuore del film è rappresentato dalla fuga nei boschi di Nina, ormai adolescente: qui imparerà la sopravvivenza in montagna e la convivenza con i lupi, e comprenderà i poteri che ha dentro di sé per salvare la sua gente.

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Fotografia header: Una scena di Nina dei lupi, foto di Andrea Miconi, GENOMA FILMS

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