Siete pronti a innamorarvi anche voi di “Bedelia”? Leo Ortolani, fumettista e autore di personaggi come Rat-man e Cinzia, torna con un personaggio non del tutto nuovo, nato quasi venticinque anni fa con “Venerdì 12”. Ma c’è da stare attenti alla nuova protagonista di questo fumetto, che fa degli uomini tartine da ingoiare, una dietro l’altra, senza neanche leccarsi le dita… – L’approfondimento

Ci sono vittime e carnefici in amore, traditori e traditi, coniugi e amanti, ma Bedelia (Bao Publishing) non è niente di tutto ciò: a Bedelia l’amore non è mai servito, e degli uomini non fa altro che tartine da ingoiare, una dietro l’altra, senza neanche leccarsi le dita.

bedelia leo ortolani

La copertina di “Bedelia”, il nuovo romanzo a fumetti di Leo Ortolani

Leo Ortolani torna in libreria dopo averci accompagnato durante la quarantena con le sue strisce, unite in una raccolta edita da Feltrinelli, in cui il suo personaggio si confrontava quotidianamente con Covidio, rappresentazione del coronavirus, regalando un punto di vista ironico e divertente per smorzare le angosce e le paure del lockdown.

 

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La protagonista del suo nuovo romanzo a fumetti è legata a Venerdì 12, riedito in una nuova veste grafica edita da Bao Publishing, ma non è un seguito della storia, è un approfondimento così come Cinzia (dello stesso editore) lo è stato per il caso di Rat-man, opera magna di Ortolani.

L’autore ripesca una figura che era il motore immobile della sua precedente opera, e la muove, il risultato è proprio quello che ci aspettavamo: ci siamo tutti innamorati di Bedelia.

Modelle, superficialità, bellezza e moda, un mondo che spesso ci appare vuoto perché ci fermiamo alla sua esteriorità, alle luci delle paillettes e alle ossessioni per l’aspetto, e la storia di Bedelia non fa altro che raccontarci questo, è un viaggio sulla pelle perché dentro non c’è nessun cuore, ma quella pelle, ogni angolo di epitelio, ha una storia da raccontare.

Bedelia Leo Ortolani

Una tavola di “Bedelia”

Bedelia è arrivata alla punta più alta del successo, le sue immagini, il suo corpo da dea, sono il sogno proibito di tutti e dall’alto lei non si è mai preoccupata degli esserini che si muovevano come formiche tra le sue gambe, perché tutto scivolava sulle sue curve perfette.

Bedelia, però, è invecchiata, il tempo nella sua corsa inarrestabile non ha scalfito minimamente il suo volto di marmo, ma ha travolto il mondo intorno a lei, fino a che anche l’ultimo baluardo della sua egemonia non viene cancellato. C’è una nuova lei, una nuova perfezione che con un gesto definito la spodesta: i suoi cartelloni pubblicitari vengono ricoperti dalla nuova bellezza, più giovane, più adeguata ai tempi.

Bedelia è al crepuscolo, è alla fine. Ma il tempo, come ci suggerisce lei stessa, si fermerà a guardarla, perché tutti, tutti, si fermano a guardarla. È una storia di potere, di orgoglio e indifferenza, perché queste sono le uniche armi in mano alla protagonista, il suo modo di tenere insieme la realtà, ed è proprio con queste armi che vincerà la sua battaglia personale.

Leo Ortolani Bedelia

“Bedelia”, il personaggio di Ortolani, ritratta su un cartellone pubblicitario

Ortolani è in grado di disegnare una storia divertente e ironica, superficiale e profondamente tagliente. Nonostante la sua protagonista sia nient’altro che apparenza, comunica il dolore di un eroe per la fine del suo tempo, il mondo che cade a pezzi tutto intorno, mentre Bedelia, con la freddezza che la contraddistingue, affronta l’ultimo estremo atto.

Il romanzo a fumetti, così come definito dallo stesso autore in un’intervista a Lucca Comics 2020, costruisce il mondo di oggi intorno a una figura di ieri. Tutto è sull’orlo del precipizio per la protagonista, perché niente è più come era. La caratterizzazione del personaggio non avviene tramite un’analisi attenta o un’introspezione profonda, le scene, la vita che attraversa ci danno idea di chi possa essere Bedelia, ma nulla in lei ci dà la conferma che quei gesti, quelle azioni, lascino un marchio sulla sua pelle, perché lei è semplicemente altra.

Il linguaggio si piega a una narrazione che rimane in superficie, riuscendo però a rendere visibile quel mondo interiore che la stessa Bedelia ha voluto tenere fuori. Vediamo in poche vignette, disseminate nella storia, eventi pesanti che hanno condizionato la sua vita, ma nulla scalfisce la protagonista e il dolore rimane solo un’inutile cosa che non è in grado di impreziosirla.

Bedelia Leo Ortolani

Dal fumetto “Bedelia”

Bedelia può sembrare un personaggio semplice, una stronza banale, ma il fumetto ci parla di lei dandoci la possibilità di rimanere sulla soglia di una vita che ci catalizza al primo sguardo.

C’è da ridere, tantissimo, perché Leo Ortolani è soprattutto questo, ma così come in Cinzia, dove la storia di una donna transessuale ci insegnava a vedere il mondo da una prospettiva diversa, anche in Bedelia il mondo ci appare lontano, ma non per questo incomprensibile.

Tutto il romanzo va in una sola direzione, un declivio in pendenza che ci dà l’illusione di una catarsi finale che sconvolga la stessa protagonista, ma la strada è così precisa da far male, perché anche se Bedelia è altra, intoccabile e perfetta, è una dea umana e il suo destino è quello di tutti noi.

Fotografia header: Bedelia Leo Ortolani

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