In occasione del Dantedì, in programma il 25 marzo, Luigi Garlando propone un romanzo per ragazzi, “Vai all’Inferno, Dante!”, dove, a colpi di endecasillabi e battaglie reali, un adolescente di oggi dovrà vedersela con il più illustre e scatenato dei maestri – Per l’occasione ilLibraio.it ospita una riflessione dello scrittore e giornalista: “Il sommo poeta componeva le prime rime a venti anni, che è età da rapper, non da docente universitario, e lo faceva in una lingua più vicina al dialetto che al latino ufficiale dei dotti. Pescava dalla strada, come i rimatori delle periferie di oggi…”

Vittorio Sermonti, sublime lettore e studioso di Dante, in una delle sue ultime interviste, parlando del suo pubblico, confidava: “A colpirmi di più sono sempre stati i giovani. Hanno una capacità di ricezione sorprendente. Certo, bisogna rivolgersi a loro nel modo giusto”.

Io ci ho provato riportando in vita il Sommo Poeta dopo 700 anni e facendolo amico di Vasco, un bulletto di quattordici anni, ricco e protetto, incattivito da un dolore già vecchio di cinque anni. Ho avuto la sensazione di riportarlo a casa, non tanto perché il romanzo si svolge nella sua Firenze, quanto perché l’ho immerso tra i giovani, guidato dalla stessa forte sensazione di Sermonti: che siano interlocutori privilegiati di Dante. Per affinità di indole.

L’Alighieri ci mette cinque minuti a stracciare l’immagine stereotipata che di lui si è fatto Vasco: un vecchio professore con l’alloro in testa, diventato noioso e incomprensibile oggetto di studio a scuola.

Vecchio a chi? Dante componeva le prime rime a venti anni, che è età da rapper, non da docente universitario, e lo faceva in una lingua più vicina al dialetto che al latino ufficiale dei dotti. Pescava dalla strada, come i rimatori delle periferie di oggi.

Pedante? A Dante ribolliva il sangue, era uomo di passioni forti, sempre schierato, anche a costo di un esilio. Vasco se ne accorge quando lo guida allo stadio: il Sommo Poeta sostiene la sua fazione, la Fiorentina, con impeto da ultrà, e si scaglia contro gli juventini, come fossero ghibellini della prima ora.

Dante non ha impugnato solo la piuma d’oca per scrivere, ha impugnato anche il pugnale e la spada per combattere, nella battaglia di Campaldino probabilmente ha ucciso. Per questo, quando Vasco lo invita a giocare a Fortnite, è perfettamente a suo agio a sparare, lanciare bombe e a sterminare le skin del videogioco.

Ma il poeta ha anche “cor gentile”, capace di amare per una vita intera una Beatrice incontrata due volte sole, di cui una volta bambina, e mai sfiorata. Lontano da ogni logica di possesso, veste di rosso, che è il colore di lotta contro i femminicidi. È predisposto all’ideale, come lo sono i giovani all’alba dell’amore.

Alla luce di tali affinità, Vasco scopre in questo strano tipo di oltre settecento anni, sbucato dal nulla, un amico sempre più credibile e a lui si lega con affetto.

Dante, in veste di Virgilio, si impegna per quattro mesi a guidare il ragazzo fuori dalla sua selva oscura. Il fatto che il Poeta per tutto il romanzo comunichi con Vasco solo e sempre in terzine di endecasillabi è tutt’altro che un problema per un ragazzo allenato alle rime dei rapper. Insieme si divertono un mondo, tra tuffi in mare, scale mobili e pellicciotti rosa…

Vittorio Sermonti chiudeva la citata intervista con un’ultima riflessione: “I professori di oggi sono autentici eroi. Anche e specialmente quando insistono a spiegare la Divina Commedia”.

Mi auguro di aver offerto un utile sostegno all’eroismo degli insegnanti e di aver messo a loro disposizione un nuovo Dante, più vicino ai banchi.

Luigi Garlando Vai all'inferno dante!

L’AUTORE E IL SUO NUOVO LIBRO –  Luigi Garlando (nella foto di Moreno Pirovano – Zampediverse, ndr), firma della Gazzetta dello Sport e autore di bestseller per ragazzi (Per questo mi chiamo Giovanni – BUR – è uno dei libri più letti e adottati dalle scuole italiane), torna con un nuovo romanzo per ragazzi, Vai all’Inferno, Dante!, dove, a colpi di endecasillabi e battaglie reali, un adolescente di oggi dovrà vedersela con il più illustre e scatenato dei maestri: Dante Alighieri. Il libro viene pubblicato da Rizzoli in occasione del Dantedì, in programma il 25 marzo.

La trama? A Firenze c’è una sontuosa villa cinquecentesca, la Gagliarda, residenza dei Guidobaldi e sede dell’impresa di famiglia. È lì che vive Vasco, quattordici anni, un bullo impenitente abituato a maltrattare professori, compagni e famigliari. A scuola Vasco fa pena, in compenso è imbattibile a Fortnite, progetta di diventare un gamer professionista e ha già migliaia di follower. Perché Vasco è così, sa di essere in credito con la vita e di avere diritto a tutto. Finché un giorno, a sorpresa, viene battuto da un avversario che si fa chiamare Dante e indossa il classico copricapo del Poeta. “Oh Guidobaldi, becca Montaperti! Or mi conoscerai, vil ghibellino. Ben ti convien tenere gli occhi aperti” chatta il misterioso giocatore. Ma chi è? E perché parla in versi? Appena può, Vasco torna in postazione e cerca la rivincita per umiliarlo come solo lui sa fare, senza sapere che la più esaltante e rivoluzionaria sfida della sua vita è appena cominciata…

Il preorder del libro è attivo su AmazonIbsLa Feltrinelli

 

Fotografia header: Luigi Garlando - foto di Moreno Pirovano Zampediverse

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