“Non ho mai incontrato un libro più fortificante, più ottimista, più vitale di questo. Niente fronzoli, nemmeno le virgolette nei dialoghi, niente aggettivi di troppo, niente avverbi”. Torna la rubrica #lettureindimenticabili, con Stefano D’Andrea che racconta “La strada” di Cormac McCarthy, che racconta come il mondo può esistere anche dopo la sua fine…

di Stefano D’Andrea

Il mondo

Noi non mangeremo mai nessuno, vero?

No, certo che no.

Nemmeno se morissimo di fame?

Moriamo già di fame.

Ma comunque non mangeremo le persone.

No. Non le mangeremo.

Per niente al mondo.

No. Per niente al mondo.

Perché noi siamo i buoni.

Sì.

E portiamo il fuoco.

E portiamo il fuoco. Sì.

Ok.

(da La strada di Cormac McCarthy, Einaudi, 2007, trad. Martina Testa)

Dice scrivi di qualcosa che conosci, dice. Ok allora scrivo di un mondo senza più luce, senza più vita, senza più futuro, in cui per sopravvivere si mangiano i neonati. Quando Cormac McCarthy ha iniziato a raccontare di due persone che, morto tutto ciò che di buono li circondava, sono diventate “l’uno il mondo dell’altro”, ha deciso che pulendo da ogni colore, speranza o sapore, si può ancora vivere. La strada è la storia del Worst Case Scenario. La strada è: esiste vita se esiste una relazione.

Non ho mai incontrato un libro più fortificante, più ottimista, più vitale di questo. Niente fronzoli, nemmeno le virgolette nei dialoghi, niente aggettivi di troppo, niente avverbi. Una notte continua, la paura e nessuna possibilità di redenzione.

Un uomo che tiene in tasca una pistola con un proiettile con il quale ha deciso che ucciderà suo figlio, se dovesse accadere di finire nelle mani dei cattivi. Un mondo dove la morte per mano di chi ti ama può essere il minore dei mali. In quel mondo nero e morto esistono due persone/mondo e noi riusciamo a percepire le loro emozioni, le loro paure le loro speranze nonostante tutto, i loro ricordi, le loro piccole soddisfazioni, e l’amore che li unisce, l’amore più forte che puoi immaginare.

La strada è: il mondo può esistere anche dopo la fine del mondo.

LA RUBRICA – Letture impossibili da dimenticare, rivelatrici, appassionanti.Libri che giocano un ruolo importante nelle nostre vite, letti durante l’adolescenza, o da adulti. Romanzi, saggi, raccolte di poesie, classici, anche testi poco conosciuti, in cui ci si è imbattuti a un certo punto dell’esistenza, magari per caso. Letture che, perché no, ci hanno fatto scoprire un’autrice o un autore, di ieri o di oggi.

Ispirandoci a una rubrica estiva del Guardian, A book that changed me, rifacendosi anche al volume curato da Romano Montroni per Longanesi, I libri ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori, e dopo il successo dell’iniziativa proposta recentemente sui social da ilLibraio.it, #ilLibroPerMe, in occasione della presentazione della ricerca sul rapporto tra lettura e benessere, abbiamo pensato di proporre a scrittori, saggisti, editori, editor, traduttori, librai, bibliotecari, critici letterari, ma anche a personaggi della cultura, della scienza, dello spettacolo, dell’arte, dell’economia, della scuola, di raccontare un libro a cui sono particolarmente legati. Un’occasione per condividere con altri lettori un momento speciale.

L’AUTORE – Stefano D’Andrea (nella foto sopra) è nato a Milano nel 1967. Da anni scrive con Matteo Caccia i programmi di storytelling delle 16 su Radio 24, fra cui Voi siete qui. È web editor e ghostwriter. Dal 2000 al 2007 ha insegnato Sociologia della comunicazione presso l’Università IULM di Milano ed è stato per anni insegnante di sostegno per bambini con problemi famigliari. Idea e realizza Umani a Milano, la versione milanese di Humans of New York, una collezione di ritratti fotografici, che è diventata un “gigantesco processo di autocoscienza di una città, un giorno alla volta”. Con Corbaccio ha pubblicato La vita è una pizza e Gatto Morto.

L’APPUNTAMENTO AL SALONE DI TORINO NEL NUOVO STAND DE ILLIBRAIO.IT

  • Ore 17.30 – #lettureindimenticabili

Protagonisti della cultura raccontano l’incontro con un libro che ha segnato un punto di non ritorno. Romanzi, racconti, saggi, raccolte di poesie, classici, anche testi poco conosciuti, in cui ci si è imbattuti durante l’adolescenza o da adulti, e che hanno lasciato un segno indelebile

Incontro con Ilide Carmignani (traduttrice), Stefano D’Andrea (scrittore: Gatto Morto, Corbaccio), Vanni Santoni (scrittore: Muro di casse, Laterza, ed editor per Tunué), Martina Testa (traduttrice ed editor per Sur), Silvia Zucca (traduttrice e scrittrice: Guida astrologica per cuori infranti, Nord)
Modera Alice Basso (editor e scrittrice: Scrivere è un mestiere pericoloso, Garzanti)

 

 

 

 

 

Libri consigliati