“Poco letta in Italia, Marilynne Robinson è una delle più grandi scrittrici viventi, nonché una degna erede della prodigiosa tradizione statunitense che va da William Faulkner a Flannery O’Connor”. Nicola Lagioia su ilLibraio.it racconta l’autrice americana, apprezzata anche da Obama – La rubrica #LettureIndimenticabili

Poco letta in Italia (dove è pubblicata da Einaudi, ndr), Marilynne Robinson è una delle più grandi scrittrici viventi, nonché una degna erede della prodigiosa tradizione statunitense che va da William Faulkner a Flannery O’Connor, trovando in lei e in Cormac McCarthy i suoi migliori interpreti contemporanei. Cristiana congrezionalista, profonda lettrice di Giovanni Calvino, Marilynne Robinson è salita di recente alle cronache per essere stata intervistata da Barack Obama (è una delle scrittrici preferite del presidente), mentre dovrebbe essere nota per la straordinaria qualità delle sue opere. In particolare, la cosiddetta trilogia, tre romanzi scritti tra il 2004 e il 2014: Gilead (con cui ha vinto il premio Pulitzer), Home e l’ultimo Lila.

Marilynne Robinson Lila

Come Faulkner ambientava le sue storie nell’immaginaria contea di Yoknapatawpha, in Mississippi, la Robinson si è inventata la cittadina di Gilead, nell’Iowa, dove le vicende della famiglia del reverendo congrezionalista John Ames si intrecciano con quelle della famiglia del reverendo presbiteriano Robert Boughton. Sono storie di corpi e di anime, di padri e di figli, di figli che hanno la fortuna di crescere in una casa con i propri genitori, e figli che vengono abbandonati, o figli che vanno via di casa e poi ci tornano dopo che la vita li ha feriti in modo forse irreparabile, storie che parlano di solitudine, di cambiamento, di fede religiosa, e soprattutto di quanto sia complicato il percorso attraverso cui cerchiamo di diventare noi stessi e di raggiungere (per quanto possibile) un equilibrio, un rapporto di armonia tra le nostre persone e il mondo.

Marilynne Robinson Casa

In Lila, la protagonista è stata prima una bambina abbandonata e ora è una vagabonda che vive di espedienti e che ha imparato a non fidarsi di nessuno. Fino a quando non arriva a Gilead, conosce il reverendo John Ames (che finirà per sposare) e per lei comincia una nuova vita. Lila è allora il romanzo di un risveglio, non solo di un’educazione sentimentale ma di una lenta educazione all’esistenza. È un romanzo sull’imparare a non avere paura. Marilynne Robinson è bravissima a raccontare il mondo in cui, lentissimamente, cambia la percezione che Lila ha del mondo e come si riaccende la sua vita interiore. Addentrandosi nella storia di un personaggio molto lontano dalla nostra esperienza quotidiana, Marilynne Robinson dà l’impressione di saper portare in luce, perfettamente, quei meccanismi interiori che rappresentano la nostra vera biografia. Il miracolo della letteratura è in fondo proprio questo.

L’AUTORE – Lo scrittore Nicola Lagioia (1973) con il suo ultimo romanzo, La ferocia, ha vinto il Premio Strega. Dirige nichel, la collana di narrativa italiana di minimum fax. È una delle voci di Pagina3, la rassegna stampa culturale di Radio3. Scrive per diversi quotidiani, settimanali e riviste.

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