“Trentasette, quaranta, quarantuno, quarantadue, che differenza fa? Noi siamo, prima di tutto, la generazione che non ha. Anelli. Vestiti stirati. Stipendi. Case di proprietà. La generazione senza bordi lungo cui tagliare, senza pensione, né ferie pagate”. In occasione dell’uscita del romanzo “Non è al momento raggiungibile”, su ilLibraio.it la riflessione della scrittrice Valentina Farinaccio. “Perennemente giovani, agli occhi degli altri, e con nessuna paura d’invecchiare. Non è vero, la paura d’invecchiare ce l’abbiamo eccome. Ma ci beviamo sopra. Ci stringiamo forte alla famiglia che abbiamo costruito, quella fatta di amici e di figli di amici che ci chiamano zii”

Trentasette, quaranta, quarantuno, quarantadue, che differenza fa? È forse lo scarto generazionale più evidente fra noi, e i nostri genitori: questa liquidità del tempo, queste rughe adolescenti, questo non crescere mai, ma cambiando sempre: lavoro, appartamenti, amori, telefoni, città. Perché nulla ci ancora, nulla ci fa solidi o ci trattiene. A parte la mancanza. Noi siamo, prima di tutto, la generazione che non ha. Anelli. Vestiti stirati. Stipendi. Case di proprietà.

La generazione senza bordi lungo cui tagliare, senza pensione, né ferie pagate. Perennemente giovani, agli occhi degli altri, e con nessuna paura d’invecchiare. Non è vero, la paura d’invecchiare ce l’abbiamo eccome. Ma ci beviamo sopra, sembra che non ci pensiamo. Ci stringiamo forte alla famiglia che abbiamo costruito, quella fatta di amici e di figli di amici che ci chiamano zii.

Può interessarti anche

Perché noi, trentasette, quaranta, quarantuno, quarantadue, abbiamo quasi tutti studiato fuori, diviso stanze, mensole e cucine con sconosciuti disordinati, fannulloni, secchioni, tossici, precisini, logorroici. Che poi, nella maggior parte dei casi, sono diventati per noi dei parenti, costole, sangue. Indispensabili presenze.

Va tutto bene, insomma, a trentasette, quaranta, quarantuno, quarantadue anni. Tutto bene, a parte il domani. Siamo come Instagram, in fondo. Dove si possono postare il presente e il passato, ma il futuro mai. Perché il futuro – e questo, invece, è lo scarto generazionale fra noi e i ventenni di oggi -, non lo vediamo.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Noi che sappiamo benissimo come si viveva senza cellulare, noi che abbiamo giocato nei cortili, sfogliato giornalini, sbucciato ginocchia e succhiato ghiaccioli al gusto cola, al domani non riusciamo a guardare. Sfiancati dal vivere alla giornata.

Vittoria, la protagonista di Non è al momento raggiungibile, quarant’anni non li ha ancora compiuti, ma manca poco. Le piove addosso una quantità di follower imprevista, e da quel momento la sua vita cambia. Anzi no. Cambia la percezione della sua vita, da fuori. Perché poi, da dentro, è sempre con il divano che bisogna fare i conti.

Con le sere in cui a parte il telefono in una mano e un cartone di pizza sulle cosce, da divorare, non si ha nulla di cui andare fieri. Vittoria lascia pian piano che lo sguardo degli altri comandi la sua vita. Ma il suo corpo, a forza di mangiare quel cibo che sponsorizza, cambia. E allora è meglio cominciare a scomparire.

Prima mezza faccia, poi un occhio, poi niente più. Via dai social, via dal luogo che ci permette di dire di noi solo quello che vogliamo. Via dalla conta dei like, dai numeri che crescono o da quelli che impietosi, di punto in bianco, cominciano a diminuire.

L’epoca del percepito, non del reale. L’epoca in cui quello che sembra, alla fine non è. E quest’epoca Vittoria la abita tutta: tragicomica, e improvvisando. Paga Mina perché pesi, una volta alla settimana, le sue parole e il suo corpo. Paga dei soldi che non ha per raccontare a un’estranea quello che fa troppo male confessare a chi le vive intorno, a chi le vive vicino. Cioè, che sembriamo felici, e che invece siamo soli. Che avevamo dei sogni, ma che all’idea di non saperli realizzare, abbiamo scelto di toglierli dall’inquadratura.

Valentina Farinaccio Non è al momento raggiungibile

L’AUTRICE – Valentina Farinaccio (qui i suoi articoli per ilLibraio.it, ndr) è nata a Campobasso, ma da molti anni vive a Roma. Ha esordito, nel 2016, con il romanzo La strada del ritorno è sempre più corta (Mondadori), vincitore del Premio Kihlgren, del Premio Rapallo Opera Prima, e del premio Adotta Un Esordiente. Nel 2018 è uscito, sempre per Mondadori, Le poche cose certe, finalista al Premio Chianti. Farinaccio, che scrive per diverse testate, è inoltre autrice di Quel giorno. Racconti dell’attimo che ha cambiato tutto (Utet, 2019), e cura per Officina Pasolini la rassegna Prospettive d’autore, dedicata alla letteratura contemporanea.

Ora torna in libreria per Mondadori con il romanzo Non è al momento raggiungibile, in cui racconta una storia contemporanea: la ricerca di sé di una giovane donna con gli occhi bassi sullo schermo e una mano sempre occupata dal telefono.

Farinaccio ph Chiara Pasqualini

Valentina Farinaccio, ©Chiara Pasqualini

Vittoria, la protagonista, ha un vuoto affettivo, un’attenzione spasmodica per il corpo e un certo numero di follower su Instagram, che si moltiplicano trasformandola in influencer quando viene fotografata insieme a un cantante, con cui tutti la credono fidanzata. Insieme a nuove migliaia di follower, le piove addosso un lavoro nuovo che non sa maneggiare. Si ritrova a sponsorizzare cibo. Cibo pronto, cibo di strada, cibo surgelato, cibo confezionato, cibo spazzatura. Perché quello che Vittoria sa fare meglio da sempre è mangiare, mangiare fino allo sfinimento, mangiare per riempire un’esistenza che le sfugge di mano e per curare un dolore che le arriva da lontano e che lei fa di tutto per non guardare. Ne parla con Mina, una volta alla settimana. Mina è l’altra voce del romanzo, il controcanto pungente alle confessioni della protagonista: capelli a caschetto lasciati liberi di imbiancare, tisana al lampone, domande appuntite. Vittoria si rivolge alla donna perché, in seguito a una sua uscita maldestra, i follower hanno iniziato a precipitare. Dopo aver toccato il fondo, Vittoria saprà trovare la sua via per risalire, riscoprendo l’essenziale di sé insieme alla sua più autentica passione, che per anni ha trascurato.

Libri consigliati