“Ogni consiglio alle mamme per alleggerirsi dalla stanchezza diventa il pretesto per ricordare che le scorciatoie le usi perché non sei un buon genitore…”. Su ilLibraio.it l’intervento di Francesca Barra, in libreria con “L’estate più bella della nostra vita”. La giornalista e scrittrice prende spunto dai commenti alla notizia dell’arrivo di una culla che riproduce il motore dell’auto per aiutare a dormire il neonato…

Ogni consiglio alle mamme per alleggerirsi dalla stanchezza diventa il pretesto per ricordare che le scorciatoie le usi perché non sei un buon genitore.

L’assunto condiviso è che il parto è doloroso. Essere genitore faticoso. Quindi giudicheranno la tua scelta di richiedere l’epidurale macchiando il tuo diritto con l’onta della debolezza.  Misureranno la qualità del tuo amore dalla scelta (spesso dolorosa ) di utilizzare il biberon al posto della comoda (ma non sempre disponibile) tetta.
Punteranno il dito se non hai ancora figli, figuriamoci se rimandi questo passo o se non senti lo stimolo. E se ne hai uno, ti chiederanno immediatamente quando hai in mente di fare il secondo, perché i figli unici sono “tristi”.

barra

Il sonno? Non è parliamo.  Un privilegio che una mamma non deve pretendere.

Ieri mi sono imbattuta in un post commerciale che descrive una culla progettata per il tuo bebè, che riproduce il motore dell’auto per aiutare a dormire .

Ho pensato a tanti amici che dicevano di aver dovuto portare i figli in auto di notte per farli addormentare dopo ore o giorni e addirittura mesi senza dormire. Erano stremati. Quello che mi ha colpita però, sono i commenti di donne- soprattutto- che colpevolizzano chi ha osato esultare per la buffa e furba e utile (forse) invenzione. Uno su tutti diceva, in sintesi, che si dovevano vergognare. Tutti i genitori non dormono quindi bisognava soffrire in silenzio. Piegarsi al destino. Non trovare soluzioni alternative. Arrendersi.
Non sono riuscita a trattenermi. Ho dovuto rispondere. Perché non c’è niente che rovini la vostra salute, la vostra psiche, le famiglie, la felicità, del pensiero :” hanno sofferto tutti soffri anche tu”.

Ci hanno fregate per il parto con questo pensiero, con i sensi di colpa durante l’allattamento. Hanno sminuito la depressione post partum, vi hanno chiesto di vergognarvi delle fragilità umane.  Adesso però avete imparato a rispondere. Mandateli a quel paese e ricordate. Qualsiasi cosa farete per alleggerirvi sarà un aiuto per il domani.

Io non so cosa significhi non dormire la notte sempre perché sono stata fortunata. Abbiamo; per tutti e tre i figli applicato, un nostro metodo. Ma non mi sono mai mai mai permessa di giudicare chi fa ascoltare la musica nel cellulare ai figli. Chi per parlare con un’amica al bar, lascia qualche minuto un cartone animato acceso sull’iPad o sul cellulare.

Chi culla il Bimbo in auto. Perché un figlio felice è il figlio di una madre felice. Tutto il resto sapete cos’è ? Il nulla di genitori che credono di essere perfetti e non lo sono. Anche se restano svegli o non accendono la televisione ai figli. Fidatevi.

L’AUTRICE E IL SUO NUOVO ROMANZO – Originaria di Policoro, in Basilicata, Francesca Barra è laureata in Scienze della comunicazione, a Roma. È conduttrice, inviata, autrice televisiva e radiofonica. Nel 2012 ha pubblicato Giovanni Falcone un eroe solo, edito da Rizzoli. Con Garzanti ha pubblicato Il mare nasconde e stelleVerrà il vento e ti parlerà di me, e ora torna in libreria (sempre con Garzanti) con L’estate più bella della nostra vita: un romanzo ambientato nella sua terra d’origine, la Basilicata, dove si intreccia la storia di Giulia e Lorenzo, due fratelli che in Basilicata non ci vogliono proprio andare, men che mai a passare l’estate, anche se la loro famiglia è originaria della regione.

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