La tragedia di Tiziana Cantone, 31enne napoletana che si è tolta la vita dopo mesi di insulti sui social, deve farci riflettere. Su ilLibraio.it il commento di Nicoletta Sipos: “L’ennesima violenza contro una donna, una orribile variante di femminicidio…”

Tiziana Cantone, 31, si è impiccata nella cantina di casa sua. Non riusciva più a sopportare la gogna mediatica che subiva da mesi attraverso i social che trasmettevano in mille varianti un suo video hard. Un orrore per lei che pure aveva permesso al suo compagno di girare i loro momenti più intimi e ha pagato quel gesto di leggerezza a caro prezzo, perché la rete ha riproposto la scena in modo ossessivo, anche in parodie, interviste e provocazioni a non finire.

L’ennesima violenza contro una donna, una orribile variante di femminicidio. Ora avvocati e procura confermano che quel maledetto video avrebbe dovuto essere ritirato subito, che uno sconcio del genere era inammissibile. Tiziana aveva perfino ottenuto pochi giorni fa il permesso a un provvidenziale cambio di identità nella speranza di sfuggire alla persecuzione. Troppo poco, troppo tardi. Molti dei suoi carnefici si sono pentiti, qualcuno si ostina a dire che questo finale amaro se l’è voluto lei. Noi, il pubblico, seguiamo con un filo di imbarazzo e qualche po’ di stupore. Eppure non è la prima volta, altri ragazzi sono morti per essere stati presi di mira da cosiddetti amici sui social. Siamo una società di voyeur, indiscreti con un pizzico di perversione, crudeli quando attacchiamo e fragili quando ci tocca subire. È la storia di troppi ragazzi, ma anche di molti adulti. Eppure le immagini non si fermano. Diventano feroci anche quando si tratta di personaggi pubblici.

Un esempio di questi giorni: Hillary Clinton scivola in pubblico e mentre la rete ripropone le immagini che svelano tutta la sua debolezza, il suo rivale Trump si accanisce a ribadire che non può diventare presidente perché è malata e patologicamente bugiarda. Certo, la salute di Hillary è un tema di interesse pubblico, anche se l’aggressività delle immagini e dei commenti resta disgustosa. Ma come la mettiamo per Tiziana e per i tanti ragazzi vittime di cyberbullismo? Che fine ha fatto il rispetto della privacy? Dove sono scomparsi gli antichi freni del pudore? Tanti fenomeni nuovi da studiare con attenzione. Nel frattempo siamo affidati al buon senso e al buon gusto di tutti. Ma anche e soprattutto al coraggio di dire “basta”.

nota: la ragazza della foto non è Tiziana Cantone, ndr

L’AUTRICE E IL SUO LIBRO – Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha lavorato per diversi quotidiani (Avvenire, Il Giorno) ed è stata inviata speciale del settimanale Gente prima di diventare, nel 1994, redattore capo di Chi. Ha lasciato la redazione nel giugno 2009, ma continua a collaborare con la rivista curando la rubrica dei libri. Qui tutti i suoi articoli per ilLibraio.it

La promessa del tramonto, il suo nuovo romanzo, è appena uscito per Garzanti. Racconta la storia di un uomo e di una donna capaci di lottare anche quando tutto sembra perduto. Si dice infatti che l’amore superi ogni cosa. Per Tibor, giovane medico ebreo in fuga, è questa l’unica speranza cui aggrapparsi. Ha passato la sua vita scappando: prima dalle leggi razziali dell’Italia nella seconda guerra mondiale, poi dall’odio strisciante nell’Ungheria del 1951, sotto la dittatura comunista. E adesso che è nascosto nella stiva di una nave che dovrebbe salpare verso la libertà, sa che l’unica luce in grado di illuminare il suo cammino è lei. Sara. La donna per cui ha rischiato tutto. La donna che ha cambiato la sua esistenza con uno sguardo. La donna che è disposta ad aspettarlo, qualunque cosa accada. Perché Tibor e Sara si sono fatti una promessa: la promessa di strappare al destino, nonostante tutto e tutti, la felicità che si meritano. La felicità che si meritano i loro figli. Perché nessuno potrà togliere loro la dignità e il coraggio…

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